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 2005  novembre 25 Venerdì calendario

Una cena di pattume da gourmet. New York. Il menù per la cena del giorno del Ringraziamento a casa di Madeline Nelson era sontuoso

Una cena di pattume da gourmet. New York. Il menù per la cena del giorno del Ringraziamento a casa di Madeline Nelson era sontuoso. Gli ospiti radunati ieri nel suo loft del Greenwich Village si sono abbuffati con antipasto di provola affumicata, parmigiana di melanzane, e insalata verde in salsa di avocado. L’unico particolare da aggiungere è che l’intero menù veniva fresco fresco dal secchio dell’immondizia. Madeline appartiene ai «Freegans», ribelli che mangiano solo cibo raccolto dai rifiuti. Secondo loro la società consumistica spinge a comprare cose inutili, che poi vengono buttate, inquinando l’ambiente. I «Freegans» rispondono col «dumpster diving», ossia il tuffo nelle discariche. La sera vanno fuori dai supermercati e raccolgono il cibo intatto che viene buttato. Sono pratiche discutibili, come l’ideologia che le ispira. Su un punto, però, i «Freegans» hanno ragione: gli americani sprecano una quantità oscena di cibo. Per il Dipartimento dell’Agricoltura, nel ’95 hanno gettato 45 miliardi di chili di alimenti. Secondo uno studio dell’University of Arizona lo spreco sfiora il 50% del totale disponibile. Nelle sole case americane si butta ogni anno cibo per 43 miliardi di dollari, quasi un paio di leggi finanziarie italiane. E’ uno scempio non solo davanti alla fame nel mondo, ma anche a quella negli Usa. Second Harvest, che gestisce mense per i poveri, sostiene che a New York 400.000 persone vanno a letto ogni sera con la pancia vuota. A livello nazionale gli affamati sono 23,3 milioni. Questa gente potrebbe saziarsi con quello che gli altri buttano, e avanzerebbe cibo per combattere la fame nel resto del mondo. «Il problema - dice Jones - è una cultura dell’abbondanza che ha smesso di apprezzare le cose». Perciò i «Freegans» cercano di rivalutarle, tenendo persino corsi su come frugare nella spazzatura. Il prossimo è in programma domenica all’Herald Square Market di New York, con un medico per consigliare quali prodotti è igienico recuperare. Madeline non si illude di cambiare il mondo con le sue cene trash, «ma almeno toglierò un po’ di rifiuti dalla strada». Paolo Mastrolilli