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 2005  novembre 30 Mercoledì calendario

FERRENTINO Antonio

FERRENTINO Antonio Nocera Inferiore (Salerno) 13 marzo 1954. Ex presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia, consigliere provinciale di Sinistra e libertà a Torino • «[...] Nel 2005, quando la polizia cercò di sbloccare i lavori, alle 3.50 della notte fra il 29 e il 30 novembre si attaccò al telefono per chiamare a raccolta gli anti Tav al grido: “Riprendiamoci la valle”. Se la ripresero, la valle, con l’aiuto dei black bloc che devastarono la città, con Ferrentino, emigrato da Nocera Inferiore, che urlava: “È una vittoria del movimento” mentre Beppe Grillo scriveva sul suo blog: “Sono un valsusino” e l’europarlamentare Vittorio Agnoletto dei no global scopriva per la prima volta la sua anima antiferroviaria [...] pasdaran dei comuni della Val Susa contrari alla Tav era uno che, da sindaco pd di Sant’Antonino di Susa, non si faceva problemi a rimbrottare Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, del suo stesso partito ma favorevole al treno veloce, di “non impicciarsi di fatti che non la riguardano”. Uno che, da presidente della comunità montana Bassa Val Susa, le barricate le ha costruite e vi ha soggiornato elevandole a baluardi antimperialistici, oltre che antiruspe. Pochi mesi e, oplà!, è diventato il leader dell’ala trattativista [...]» (Marco Cobianchi, “Panorama” 11/2/2010) • «[...] capo dell’esercito che si oppone al supertreno nella marca di confine all’estremo nord ovest italiano, è un insegnante di impianti elettrici diessino di origine campana. [...] si definisce “un terrone prestato alla montagna”. Arriva alle 4 del mattino nella baracca del presidio NoTav di Venaus, circondato da centinaia di agenti. [...] diessino di provenienza Pci, Ferrentino si è fatto adottare dalla valle fino a trasformarla nella sua ragione di vita: “Sono un caso di integrazione riuscita”, scherza di fronte agli striscioni in piemontese stretto che in questi anni ha imparato a tradurre come una seconda lingua. L’accento è rimasto quello di Nocera Inferiore ma nessun montanaro doc dal cognome francesizzante si è mai chiesto perché non abbia la erre moscia. Tra i diesse piemontesi c’è chi lo considera un’anomalia e non vede l’ora che approdi ad altri lidi. Perché non è bello che i due contendenti sulla Tav, Mercedes Bresso e il presidente della Comunità montana che fieramente si oppone al tunnel, abbiano la stessa tessera in tasca. Ma lui non cade nel gioco della fuga: “Questo è il mio partito. In questo partito ho lavorato tanti anni e intendo continuare a farlo. Ci sono divergenze su alcuni punti ma c’è anche la libertà di avere posizioni differenti”. Le “divergenze” hanno trasformato la Val di Susa in un caso nazionale dividendo in due il centrosinistra. Lui è diventato Comandante di un variopinto esercito di montanari ed ex impiegati di banca. Per difendere la valle non ha esitato [...] a chiedere un incontro riservato a Lunardi e Pisanu utilizzando i canali discreti delle gerarchie ecclesiatiche romane: “L’ho fatto perché in questi casi bisogna battere tutte le strade e anche i sentieri stretti”. Come le mulattiere della valle su cui muove i suoi uomini. Che lo rispettano e gli riconoscono una leadership indiscussa. [...]» (p.g., “la Repubblica” 30/11/2005).