29 novembre 2005
Tags : Olga. Korbut
Korbut Olga
• Nata a Grodno (Russia) il 16 maggio 1955. Ginnasta. «La piccola, indimenticabile, straordinaria principessa russa della ginnastica. La dominatrice dell’Olimpiade di Monaco di Baviera [...] Vinse tre meravigliose medaglie d’oro (trave, corpo libero e a squadre) più una d’argento (parallele asimmetriche), e inventò un nuovo modo di interpretare la ginnastica, meno dogmi e più acrobazie, grazia e perfezione, una specie di balletto nell’aria che cancellava dall’immaginario collettivo l’idea un po’ ingessata di uno sport che è arte e poesia. Prima di lei, Latinyna e Caslavska: donne, prima che atlete. Dopo di lei, Nadia Comaneci, rumena, nel solco tracciato da Olga: piccola e snodabile, nel ’76 a Montreal si meritò un ”10” che fece epoca e poi si costruì un futuro più fortunato. Pesava meno di 40 chili: nacque con lei l’epoca delle ginnaste-bambine, scriccioli che sembravano di vetro ma resistevano a tutto: allenamenti spaventosi, privazioni, rigore, disciplina e anche botte. Un giorno ”Usa Today” la intervistò chiedendole se l’allenatore fosse stato duro con lei. Risposta: ”Beh, un po’ sì. Qualche sberla, pizzicotti, cose così. Avevo 16 anni, forse era per spronarmi. Mi sembrava tutto normale”. Era l’agosto 1999: qualche settimana dopo, Olga accusò il suo ex allenatore di violenza sessuale: ”Una sera, a Monaco, venne nella mia camera e disse che dovevamo consumare l’atto finale della preparazione per l’Olimpiade. Aveva una bottiglia di cognac in mano. Poi successe qualcosa che fa parte dei miei ricordi peggiori”. Si disse che aveva spifferato il suo terribile segreto perché era in uscita la sua autobiografia. In effetti erano trascorsi 27 anni dal fatto: perché aspettare così tanto tempo? Il libro non ebbe successo e la storia finì lì: Renald Knish, l’uomo del cognac, non uno stinco di santo perché a suo tempo fu anche indagato (ma assolto per insufficienza di prove) per abusi legati al suo ruolo di tecnico, ebbe un’appendice di popolarità di cui avrebbe fatto volentieri a meno. [...] Nel gennaio 2002 fu accusata di furto in un supermarket di Norcross, vicino a Duluth, la località della Georgia in cui vive da qualche anno facendo l’allenatrice di ginnastica. Cercò di uscire con 19 dollari e 35 centesimi di fichi, spezie, tè, formaggio e sciroppo stivati nella borsa. Fermata dai vigilantes , disse che aveva dimenticato il portafogli in macchina e che era sua intenzione tornare indietro e pagare: la querelle fu sistemata con un accordo extragiudiziale. Un paio di settimane dopo, i servizi segreti Usa annunciarono di aver avviato un’indagine su una contraffazione di denaro per oltre 30 mila dollari. I soldi erano stati trovati in un’abitazione di proprietà della Korbut: il figlio Richard, oggi 22enne, ultima persona ad aver vissuto in quella casa, fu iscritto nel registro degli indagati. Olga disse di non abitare più quella casa da due anni e di aver venduto la propria parte all’ex marito Leonid Bortkevich, cantante folk nel frattempo ritornato in Bielorussia. Le ultime notizie che riguardano l’ex libellula parlano della firma di un contratto con una casa di produzione cinematografica per un film sulla sua vita. Nessuno si è ancora posto la domanda su che cosa raccontare: la storia di quella che è stata o di quello che è diventata?» (Claudio Colombo, ”Corriere della Sera” 16/6/2002).