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 2005  novembre 28 Lunedì calendario

Jal Emmanuel

• Nato in Sudan il primo gennaio 1980 (in realtà la data l’ha scelta lui perché non sa quando è nato). Rapper. «[...] uno dei rapper più famosi in Africa [...] alle sue spalle ha una storia così cruda da far impallidire la gavetta nel ghetto di Detroit che accompagna la leggenda di Eminem, le nove pallottole che 50 Cent si è trovato in corpo per una faida fra gang di spacciatori e tutte le altre vite violente dei rapper americani. Tanto per cominciare Emmanuel non è nemmeno in grado dire con precisione quando è nato. Persi i genitori, cresciuto in un paese devastato dalla guerra, semplicemente non lo sa: potrebbe avere fra i 23 e i 27 anni, così ha scelto lui di ”essere nato” il primo gennaio del 1980. Emmanuel è una delle decine di migliaia di vittime della guerra civile del Sudan: quando aveva (più o meno) sette anni, suo papà fece perdere le proprie tracce perché implicato nel conflitto e sua mamma morì. Il bambino resta solo e viene indirizzato assieme a migliaia di altri orfani in un campo profughi in Etiopia: ”Ci dissero che lì saremmo stati al sicuro e che saremmo anche andati a scuola”, ricorda lui.Quel campo si rivela invece una base dell’Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla): ”E così siamo stati trasformati in bambini-soldato. Dovevamo uccidere”. Circa un anno più tardi il piccolo Emmanuel impara a usare il kalashnikov, a 9 anni circa viene impegnato per la prima volta sul campo dio battaglia, ma nelle retrovie; a undici-dodici anni subisce il ”battesimo” del fuoco in prima linea. ”Non posso dire con sicurezza - racconta adesso - se ho mai ucciso qualcuno: infatti l’unica cosa che ricordo con nitidezza è che quando sparavo tenevo gli occhi chiusi”. A un certo punto comunque Emmanuel riesce a fuggire, per poi legarsi però ad un’altra fazione ribelle. Assieme ad altri 400 percorre in tre mesi centinaia di chilometri nella savana: fame, sete, suicidi, violenze (lui parla persino, ma confusamente di episodi di cannibalismo) li riducono a un pugno quando giungono in un’altra base. Qui incontra Emma McCune, una cooperante inglese sposata al comandante ribelle Riek Machar, che lo adotta e lo porta, di nascosto, a Nairobi. la svolta della vita di Emmanuel, ma dietro l’angolo c’è ancora una tragedia: Emma [...] muore in un incidente stradale; fortunatamente il ragazzo trova altre persone che lo aiutano a rimanere sulla retta via. Passo dopo passo Jal esce dall’incubo. Va a scuola, inizia a cantare e nel 1998 riceve quella che lui ritiene essere stata una visione mistica: l’’entità” che gli apparve gli suggerì di di usare la voce per salvarsi: ”La musica mi aiutava a cicatrizzare le ferite dell’anima e gli altri traumi. Ho iniziato a scrivere canzoni su Dio per ringraziarlo delle cose buone che ha fatto per me”. In chiesa lo spingono a coltivare questa passione: inizia a fare concerti per raccogliere fondi per altri bambini in difficoltà, fonda un coro gospel. La sua ”All We Need Is Jesus” diventa una hit in Kenya. . [...] è stato fra i protagonisti del Live 8 organizzato da Peter Gabriel in Cornovaglia, quello dedicato agli artisti africani tagliati fuori dal mega evento di Londra. [...] in Italia è uscito il suo secondo album Ceasefire: una serie di canzoni fra rap e influenze arabe incise con Abdel Gadir Salim, musicista tradizionale sudanese. Tema: la pace. Obiettivo: celebrare la tregua tra il governo sudanese e l’Spla e dimostrare che il nord islamico (come Salim) e il sud cristiano (come Emmanuel) possono convivere. ”Con la musica cerco di dare speranza a chi è in una situazione orribile - conclude Emmanuel -. Non canto di sesso o soldi. Voglio influenzare la gente positivamente”» (Andrea Laffranchi, ”Corriere della Sera” 27/11/2005).