C. Ma., Il Messaggero 11/11/2005, 11 novembre 2005
«...un testamento on line, una coralità disperata usata come annuncio della fine. Le voci, in questi siti, sono sempre di più
«...un testamento on line, una coralità disperata usata come annuncio della fine. Le voci, in questi siti, sono sempre di più. Ci sono descrizioni di preparativi, riflessioni, appelli, desideri da esaudire prima che tutto venga annientato. C’è disperazione (’...si deve morire per ricordare a tutti che si esiste...”, ”...voglio farla finita...”, ”...vivere...a volte mi chiedo che senso abbia...”), ma anche, come un sito dedicato proprio al suicidio, istruzioni per arrivare allo scopo, poesie, ritratti di suicidi famosi. Dai pittori agli sportivi agli attori, fino ai re. Un piccolo grande scherzo di pessimo gusto, tra il serio e il bonario, che nelle icone dove si clicca ha solo teschi bianchi su fondo nero o rosa. Dove molti sbarcano per giocare, dove molti, soprattutto ragazzi, questo scrivono nella rubrica ”Addio annunciati”: ”Non ho più il coraggio di guardare il mondo con questi miei occhi e la cosa più giusta da fare è di tenerli chiusi”...» (C. Ma., Il Messaggero 11/11).