Sorrisi e canzoni n. 06 2005, 25 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Latte? No grazie. C’è chi, come la soubrette Alessia Merz, non beve latte ed evita i suoi derivati per questioni di gusto
Sorrisi Salute settimanale: Latte? No grazie. C’è chi, come la soubrette Alessia Merz, non beve latte ed evita i suoi derivati per questioni di gusto. E chi invece non disdegnerebbe un cappuccino o una bella mozzarella, ma deve farne a meno perché non tollera i latticini. E, stando ai dati, prima o poi capita a tutti: ”E’ uno dei disturbi legati all’invecchiamento”. dice il professor Matteo Giannattasio, consulente scientifico servizio allergologia dell’Ospedale San Gallicano di Roma e autore di ’Conoscere le allergie e le intolleranze alimentari’ (Aedel edizioni, 14 euro). ”Non è un’allergia, ma piuttosto una reazione che l’organismo ha quando si ingerisce una sostanza che non è in grado di elaborare”. La sostanza in questione è uno zucchero contenuto nel latte, il lattosio, che non è tollerato da chi è privo dell’enzima che serve a digerirlo, la lattasi. ”Nelle persone sane il lattosio, giunto nell’intestino, viene metabolizzato grazie alla lattasi. Nei soggetti intolleranti questo non accade e quindi il lattosio si accumula e fermenta, causando disturbi che sono sintomi inequivocabili dell’intolleranza al latte”. I sintomi sono tutti legati all’attività intestinale: si va dalla diarrea ai gonfiori addominali, alle coliche; molto raramente si diventa stitici. Ma attenzione: molti di questi sintomi possono essere legati ad altri problemi (ad esempio alla colite). Se li avete riconosciuti, quindi, il consiglio è di rivolgervi al vostro medico che, probabilmente, vi prescriverà un esame specifico: ”Si chiama Breath test, cioè esame del respiro: il paziente soffia in un tubo, il suo fiato viene analizzato per rilevare l’eventuale presenza di gas che si formano a causa della fermentazione del lattosio”. In caso di risultato positivo potrete facilmente risolvere il problema eliminando dalla vostra dieta il latte e i latticini: ”Secondo la gravità del problema, il medico può concedere di mangiare di tanto in tanto qualche formaggio ben stagionato o uno yogurt, che contengono meno lattosio”. Box: Le alternative Che fare quando il latte scompare dalla tavola? ”Chi non vuole rinunciare all’abitudine del cappuccino può ricorrere al latte di riso o di avena: sono più cari, ma altrettanto gustosi”. Inutile invece cambiare semplicemente latte: ”Quelli di capra, pecora o asina contengono lattosio proprio come quello vaccino”. Non c’è invece bisogno di assumere integratori a base di calcio: ”La dieta mediterranea, se bilanciata, ne apporta a sufficienza, anche senza il latte”.