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 2005  novembre 25 Venerdì calendario

Mofaz Shaul

• Teheran (Iran) 4 novembre 1948. Politico. Israeliano. Ministro della Difesa con Sharon. Nel settembre 2008 è stato sconfitto alle primarie di Kadima da Tzipi Livni per una manciata di voti • «[...] immigrato da bambino in Israele, ha conosciuto un periodo di indigenza. In famiglia, ricorda, “mangiavamo fette di pane molto spesse, spalmate con un velo trasparente di margarina”. A 14 anni fu costretto a lasciare la casa per andare in una scuola agricola laburista: era il biglietto di ingresso obbligato del nuovo immigrato sefardita nella nuova società. Ma per farsi strada, avrebbe dovuto attendere il servizio militare. Nel 1976 era ad Entebbe, in un commando spericolato che liberò passeggeri israeliani catturati da terroristi. Alla fine degli anni Novanta era già capo di stato maggiore: fu lui a realizzare il ritiro dal Libano (2000) e poi a reprimere con la forza la intifada armata palestinese. Fu lui ad elaborare a tavolino la Operazione Muraglia di Difesa (2002) in Cisgiordania contro le cellule terroristiche palestinesi che avevano insanguinato le città israeliane e fu lui a volere le “esecuzioni mirate” dei loro comandanti. Da ministro della difesa, non avrebbe dato tregua al presidente Yasser Arafat ritenendolo fomentatore di terrorismo: più rigido di Ariel Sharon, propose più volte di espellerlo dai Territori. In un programma satirico televisivo di quegli anni Mofaz era rappresentato impietosamente come un generale da macchietta, incline a ricorrere alla forza ovunque e comunque, maschilista fino all’assurdo con soldatesse e giornaliste. Un’immagine che non si sarebbe mai più scrollato di dosso. Il suo periodo più nero era stato comunque il dicembre 2005, quando Sharon aveva deciso di fondare Kadima. Mofaz, ancora ministro della difesa, aveva preso subito una posizione inequivocabile: “La casa non si lascia”, aveva esclamato. Restava dunque nel Likud, cercava anzi di conquistarne la leadership. Ma in tre giorni appena avrebbe cambiato idea, per balzare sul treno di Kadima già in corsa prima che lasciasse la stazione. Il generale da macchietta fu dunque anche bollato di basso opportunismo politico. Da allora Mofaz ha dovuto lavorare duro per guadagnarsi la stima dei connazionali. [...]» (Aldo Baquis, “La Stampa” 19/9/2008) • «[...] durante il disimpegno da Gaza aveva appoggiato il piano di Sharon, difendendolo in ogni occasione contro le accuse dei settlers [...] non è mai stato eletto e non ha mai fatto parte della Knesset. [...] non è noto tra gli isrealiani per la sua forte personalità [...] gioca il ruolo del sefardita che conosce bene le problematiche dei poveri, dichiarando di “non essere meno socialista di Peretz”. [...]» (Anna Barducci Mahjar, “Il Foglio” 24/11/2005).