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 2005  novembre 25 Venerdì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Shopping compulsivo. Se associate il periodo delle feste ad acquisti senza freni, forse siete fra i tanti che investono buona parte della tredicesima in compere e regali

Sorrisi Salute settimanale: Shopping compulsivo. Se associate il periodo delle feste ad acquisti senza freni, forse siete fra i tanti che investono buona parte della tredicesima in compere e regali. Ma se il vostro impulso non si esaurisce con il Natale né con i saldi di gennaio, provate a fare un serio esame di coscienza: potreste essere vittime della ”sindrome da shopping compulsivo”. In che cosa consiste? Nel desiderio irrefrenabile di comprare, senza fermarsi a riflettere sull’effettiva utilità dei propri acquisti. La ”vittima-tipo” La sindrome colpisce al 90% le donne di fascia sociale media: casalinghe, segretarie, impiegate, in prevalenza intorno ai 40 anni. Ma i primi sintomi compaiono già durante l’adolescenza. In genere sono persone che, attraverso lo shopping, tentano di superare uno stato depressivo e di legittimarsi all’interno del contesto sociale: "compro, dunque sono". Al primo posto tra gli oggetti della febbre da acquisto, i capi d’abbigliamento, seguiti da cosmetici, scarpe e gioielli: tutti elementi riconducibili all’immagine. L’uomo, invece, predilige simboli di potere e prestigio come telefonini, pc portatili e attrezzi sportivi. In entrambi i casi a prevalere è il tentativo di fare dell’acquisto uno strumento consolatorio. Tutti i giorni "Le caratteristiche che permettono di distinguere tra comportamento normale e patologia sono chiare", spiega il professor Roberto Pani, docente di psicologia clinica all’Università di Bologna e autore del volume Lo shopping compulsivo (Ed. Quattroventi). "Se il bisogno di comprare nasconde un impulso irrefrenabile che induce a spendere più delle proprie possibilità; se l’attenzione è rivolta a oggetti inutili o di cui non si ha bisogno; se l’acquisto è seguito da senso di colpa; se tutti i giorni si passa qualche ora davanti alle vetrine, è probabile che siamo di fronte a un caso da manuale. Comprando ossessivamente ci coccoliamo, riempiamo con oggetti tangibili i vuoti della nostra esistenza, assecondiamo un nostro desiderio di potere e di controllo della realtà esterna. Ma a un prezzo molto alto per il nostro equilibrio psicofisico". Le vie d’uscita Non sempre l’unica soluzione è lo psicoanalista. Provate anzitutto a non andare per negozi da soli: meglio con un amico o un familiare che conosca il nostro problema e ponga un freno agli acquisti indiscriminati. E poi, fermatevi a riflettere sul vostro disagio interiore: "Domandarsi i motivi che spingono a comprare senza criterio, è il primo passo per guarire: è inutile curare la sindrome se non si interviene sulle cause, per esempio provando a colmare i vuoti affettivi e curando meglio le relazioni sociali".