Sorrisi e canzoni n. 41 2004, 25 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Pausa pranzo. Li chiamano i forzati del pasto veloce, gli irriducibili del mordi-e-lavora
Sorrisi Salute settimanale: Pausa pranzo. Li chiamano i forzati del pasto veloce, gli irriducibili del mordi-e-lavora. Sono i circa sette milioni di italiani costretti ogni giorno a pranzare fuori casa e a invidiare quei pochi fortunati che riescono a tornare in famiglia per la pausa pranzo. Se anche voi fate parte di coloro che affollano le mense aziendali, addentano un panino al bar all’angolo o sgranocchiano uno snack davanti al computer, sappiate che una pausa pranzo sbagliata rallenta la digestione, compromette la capacità di concentrazione e si traduce quasi sempre in un aumento di peso. Al professor Nicola Sorrentino, specialista di Scienza dell’alimentazione a Milano, abbiamo chiesto di indicarci le soluzioni migliori per non commettere errori. Vietato saltare Cominciamo da un presupposto fondamentale: l’errore più grave che si possa fare è saltare il pranzo. Il digiuno libera una serie di ormoni che scatenano un ”allarme energetico”: quando questo raggiunge un livello eccessivo, si trasforma in un impulso irrefrenabile a mangiare qualsiasi cosa capiti a tiro. Molto meglio quindi concedersi uno spuntino a metà mattina, evitando però snack dolci o merendine delle macchinette distributrici, privilegiando frutta, verdura o yogurt. Sì al piatto unico Come comportarsi se l’offerta del giorno, nella mensa aziendale o dietro il bancone del bar, non assomiglia propriamente al menu di un ristorante? Puntate sul piatto unico, magari una pasta con verdure oppure una bistecca (o del pesce) con insalata. L’importante, per non appesantirsi, è evitare cibi ricchi di salse e di grassi animali cotti. Via libera invece verdure con i carboidrati o con le proteine. Pasta, insalata o panino? Facciamo qualche esempio, a cominciare dalla pasta: 100 g di rigatoni conditi con 30 g di zucchine, saziano, costituiscono un abbinamento sano e apportano circa 360 calorie; la stessa quantità di pasta con un soffritto di 30 g di ragù di carne e una spolverata di parmigiano, complica la digestione e per giunta dà ben 498 calorie. Passiamo alle insalate: in 50 g di lattuga unita a 100 g di tonno ci sono 270 calorie, ma se vi aggiungiamo 100 g di mozzarella l’apporto, oltre ad affaticare lo stomaco, raggiungiamo 512 calorie. E senza calcolare i condimenti. Infine, i panini: una rosetta con 50 g di stracchino e tre fette di melanzane grigliate supera appena le 300 calorie; il classico tramezzino (pancarrè con maionese, mezzo uovo sodo e 50 g di tonno) è assai più energetico, oltre che pesante, di quanto s’immagini: 449 calorie. Senza contare che, da solo, non basta certo a calmare l’appetito.