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 2005  novembre 25 Venerdì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Piercing. Male che vada si può sempre fare come la popstar Cristina Aguilera, che, ormai cresciuta, ha detto addio ai suoi 11 piercing, lasciandosene solo uno

Sorrisi Salute settimanale: Piercing. Male che vada si può sempre fare come la popstar Cristina Aguilera, che, ormai cresciuta, ha detto addio ai suoi 11 piercing, lasciandosene solo uno. Ma il fatto di poterli togliere in qualsiasi momento non è un buon motivo per riempire il corpo di anellini, barrette e brillantini. Perché, quando decidete di levarli, potrebbero aver già fatto danni. "Forarsi il corpo è il modo più rapido per contrarre infezioni, anche serie e pericolose, come l’epatite", dice il professor Antonino Craxì, gastroenterologo dell’Università di Palermo. I piercer (quelli a cui vi rivolgete quando decidete di inserire un anello nel labbro o nel sopracciglio) sostengono che il corpo umano possa essere forato in 22 diversi punti. Dal punto di vista del rischio-infezioni, però, una parte del corpo non vale l’altra: "Le più pericolose sono le zone in cui, anche in assenza di piercing, c’è una forte carica batterica, vale a dire genitali, labbra e lingua", dice Craxì. Facile intuire perché: "Attraverso il buco, i batteri dalla cute penetrano nell’organismo, scatenando infezioni a livello locale e sistemico. Se il batterio entra nel sangue, lo infetta e, attraverso il sistema circolatorio, può arrivare a compromettere l’attività di cuore, reni e fegato". A volte, ad aumentare i rischi sono gli strumenti con cui il "buco" viene praticato: "Bisogna rivolgersi solo a piercers professionisti, chiedere di vedere l’autorizzazione sanitaria, accertarsi che gli strumenti che usa provengano da un kit monouso, sterile". Per evitare infezioni, vanno abbandonate anche le cattive abitudini: "Mai giocherellarci o stuzzicarlo con le mani, sempre piene di batteri. E attenzione anche alla pulizia: ogni volta che si estrae o si cambia l’anello o la barretta bisogna farlo in condizioni di igiene, disinfettando le mani e la zona attorno al buco, oltre che il monile". Come accorgersi se qualcosa è andato storto? "Se la zona attorno al piercing si arrossa, duole o secerne pus, bisogna correre ai ripari, togliendo l’orecchino, disinfettando con acqua ossigenata e trattando la parte con una pomata antibiotica. Ma se si ha la febbre o il gonfiore non va via in 48 ore, meglio rivolgersi al medico". BOX A sorvolare sui rischi legati al piercing e a farlo ugualmente sono in tanti, perché ormai quella del "buco" è diventata una vera e propria moda. Ma sono soprattutto i giovani, spesso adolescenti, a fare questa scelta. Secondo una recente indagine dell’Eurispes, il 20% (cioè 1 ogni 5) degli italiani tra i 12 e i 18 anni ha almeno un piercing. A cedere più facilmente a questa moda sono le ragazze (il 25,6%), contro il 14,4% dei coetanei maschi. Anellini e barrette di metallo spopolano soprattutto nel Nord-ovest (26 adolescenti su 100) e al Centro (22%).