Sorrisi e canzoni n. 29 2004, 25 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Sbiancanti. Fino a qualche tempo fa, sbiancarsi i denti era considerato uno sfizio (per giunta costoso) da inguaribili narcisi
Sorrisi Salute settimanale: Sbiancanti. Fino a qualche tempo fa, sbiancarsi i denti era considerato uno sfizio (per giunta costoso) da inguaribili narcisi. Bisognava recarsi dallo specialista, sottoporsi a trattamenti lunghi e complicati, per ottenere risultati non sempre duraturi. Oggi è diverso. Sul mercato si affollano numerosi prodotti sbiancanti fai-da-te, che promettono di far ritrovare lo smalto perduto a tempo di record. Ma funzionano davvero? Abbiamo girato la domanda all’odontoiatra Emilio Francini Naldi e all’igienista Sylvia Fusco, che si occupano da tempo di trattamenti sbiancanti, attraverso un servizio di consulenze personalizzate (disponibili tramite il sito www.efran.it e il numero verde 800-252020). Che cosa sono I trattamenti sbiancanti da fare in casa prevedono l’uso di una sostanza sbiancante, sotto forma di gel, costituita da perossido di idrogeno (l’acqua ossigenata) o da perossido di carbammide. Si acquistano in farmacia e si presentano in diverse tipologie: il gel può essere applicato con bastoncini di cotone, inserito in mascherine anatomiche da introdurre in bocca o in striscioline che si adattano ai denti. Come funzionano A differenza dell’azione dello spazzolino e dello specifico dentifricio sbiancante, i trattamenti fai-da-te non ottengono risultati attraverso lo sfregamento, ma per una reazione chimica (l’ossidazione) meno rischiosa per la salute dello smalto. Quanto dura il trattamento Bastoncini, mascherine o striscioline vanno tenute in bocca quotidianamente da mezz’ora a due ore, a seconda dei tipi, di solito al mattino e alla sera. I primi risultati si notano dopo un paio di settimane, ma il trattamento può durare anche diversi mesi e va ripetuto a distanza di tempo. L’efficacia L’entità dello sbiancamento varia a seconda di diversi fattori: la densità e la porosità del dente, le abitudini di vita del paziente e altro ancora. Ma conta moltissimo anche affiancare al ”fai-da-te” un trattamento professionale dallo specialista: l’ultima novità in questo campo prevede l’uso, oltre che di un gel a base di perossido di idrogeno e altre sostanze che accelerano i tempi di sbiancamento, anche di una luce laser. Risultato: denti fino a dieci gradi di tonalità più bianchi, in una sola seduta da un’ora. Le controindicazioni Prima di sottoporsi a un trattamento fai-da-te o professionale, è sempre meglio sottoporsi a un controllo dal dentista. Infatti, in presenza di carie, otturazioni, microlesioni dello smalto o altri problemi, questo metodo non è applicabile. Niente sbiancamento neanche per i bambini (più esposti a fenomeni di sensibilità dentale) o per chi porta apparecchi correttivi.