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 2005  novembre 25 Venerdì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Amico immaginario. Il vostro bambino ha un nuovo amico, Ciaccio. Passano ore a giocare insieme e in ogni discorso lo sentite nominare

Sorrisi Salute settimanale: Amico immaginario. Il vostro bambino ha un nuovo amico, Ciaccio. Passano ore a giocare insieme e in ogni discorso lo sentite nominare. Qual è il problema? Semplice, Ciaccio non esiste. " piuttosto comune che intorno ai 3-4 anni il piccolo si crei un amichetto immaginario", dice la dottoressa Paola Ulissi, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva a Roma. "A quell’età, infatti, è ancora difficile riuscire a distinguere tra realtà e fantasia". Insomma, non è il caso di preoccuparsi. Anzi, comportarsi come se il piccolo fosse un po’ strano può avere solo effetti controproducenti. "Facciamo un esempio: al momento di partire per una vacanza, vostro figlio potrebbe chiedervi di preparare una valigia anche per il suo Ciaccio. La cosa peggiore da fare è riprenderlo con frasi come ”Cosa dici, sei matto?”. Perdereste la sua fiducia e la situazione peggiorerebbe. Molto meglio mettersi sul suo piano, rispondergli magari che avete parlato con i genitori di Ciaccio e questi non gli hanno dato il permesso di venire con voi". Di solito un amichetto immaginario si limita a essere un compagno di giochi. A volte, però, può rappresentare per il bimbo un modo di esprimere pensieri o paure che altrimenti non riuscirebbe a comunicare. "Se vostro figlio vi dice che Ciaccio ha rotto un vaso è probabile che dia a lui la colpa perché teme la vostra reazione. Sono messaggi di insicurezza che il piccolo invia, i genitori in grado di coglierli imparano a conoscere molto meglio il loro bambino". A differenza del suo pupazzo preferito (un oggetto concreto che gli dà un senso di protezione), l’amico immaginario può sparire e riapparire, magari nei periodi difficili: "In genere, abbandona il campo definitivamente verso i 7-8 anni, quando il piccolo impara ad affrontare da solo difficoltà e paure". Quando è il caso di preoccuparsi? "Se resiste fino alle soglie della pubertà (10-12 anni), è possibile che dietro questa situazione si nasconda un disagio interiore. Stesso discorso anche quando il bambino passa più tempo con Ciaccio che con i suoi amichetti in carne e ossa". Box – vademecum per mamme Come comportarsi di fronte a certi atteggiamenti del bambino? Ecco due situazioni tipiche con relative soluzioni. Il bimbo rifiuta la verdura e si giustifica dicendo che non piace neanche a Ciaccio. Vi sta inviando un messaggio, ma ha paura che vi arrabbiate. No alle maniere brusche, dite qualcosa come: "Eppure la mamma di Ciaccio mi dice che ne va matto...". "Non ho fatto i compiti: Ciaccio era stanco...". Il piccolo vuole scaricare le sue responsabilità. Se non volete che si chiuda in se stesso, niente rimproveri: meglio dargli una mano, forse ha problemi a scuola.