Sorrisi e canzoni n. 02 2004, 25 novembre 2005
Sorrisi salute settimanale: Ipocondria. L’indimenticabile Alberto Sordi-Argante del ”Malato immaginario” e il più recente Carlo Verdone che si confronta ossessivamente con Margherita Buy sulle virtù degli ansiolitici in ”Maledetto il giorno che t’ho incontrato”
Sorrisi salute settimanale: Ipocondria. L’indimenticabile Alberto Sordi-Argante del ”Malato immaginario” e il più recente Carlo Verdone che si confronta ossessivamente con Margherita Buy sulle virtù degli ansiolitici in ”Maledetto il giorno che t’ho incontrato”. Sono queste immagini un po’ comiche che tornano alla mente quando si sente parlare di ipocondria. E invece non bisognerebbe dimenticare che si tratta di un disagio capace, se trascurato, di limitare le attività quotidiane di chi ne soffre, trasformandosi in una vera e propria patologia. "L’ipocondriaco vive nel terrore e nella convinzione di essere malato", dice il dottor Vincenzo Rinaldi, psichiatra della Società italiana di psichiatria. "Al di là del fatto che questo atteggiamento fa vivere male, c’è anche il rischio che, a forza di temere di avere una malattia, si finisca per avvertirne realmente i sintomi e ci si comporti come se si fosse davvero malati". Esiste persino una classifica delle malattie più temute, prime fra tutte infarto e tumore. Ma c’è anche un identikit dell’ipocondriaco-tipo: "Si tratta sempre di persone (uomini e donne, nella stessa proporzione) molto attente alla cura del corpo, quasi ossessionate dal suo corretto funzionamento. In corrispondenza di un periodo di ansia, depressione o malessere generalizzato, possono convincersi di essere malati e comportarsi di conseguenza", dice Rinaldi. Che significa? Che iniziano a fare un uso smodato (e talvolta pericoloso) dei farmaci da banco e ad assillare il medico di famiglia con continue richieste di analisi e visite. Pensare all’ipocondria come a un semplice disturbo del comportamento o una banale fissazione, tuttavia, è un errore: " sempre il messaggio di un disagio più profondo. Un modo per esprimere, più o meno consapevolmente, i problemi irrisolti del proprio passato, la rabbia repressa, i sensi di colpa, attirando l’attenzione degli altri su di sé". Per questo, prima o poi, anche se quasi sempre in forma lieve, ne soffriamo tutti. Perché tutti, per dirla con il poeta portoghese Fernando Pessoa, "portiamo addosso le ferite delle battaglie che abbiamo evitato". Box/ Due modi per prevenire l’ipocondria Il calendario Stabilite con il vostro medico di base scadenze periodiche entro le quali sottoporvi ad analisi ed esami approfonditi. Rispettatele sempre, senza cedere alla tentazione di anticiparle se improvvisamente avvertite malesseri o doloretti. Lo yoga e la meditazione Le discipline meditative, che agiscono anche sul controllo della respirazione, sono utili perché vi permettono di ritagliarvi spazi di riflessione su voi stessi, in cui valutare a mente fredda le vere cause del vostro disagio.