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 2005  novembre 24 Giovedì calendario

SPINETTA

SPINETTA Jean-Cyril Parigi (Francia) 4 ottobre 1943. Manager. Presidente d’Air France • «[...] Da grande malata dei cieli europei negli anni ”90, Air France è diventata una compagnia dei miracoli. Non solo il primo gruppo mondiale per fatturato [...] ma anche uno dei più redditizi. [...] La svolta risale a [...] quando la compagnia francese era sull’orlo del fallimento, con un deficit di quasi 5 miliardi di franchi, un capitale sociale sostanzialmente azzerato e nerissime prospettive per il futuro. Intervenne lo Stato, sottoscrivendo un aumento di capitale da 20 miliardi di franchi ma, soprattutto, definendo per la prima volta una credibile strategia di rilancio che prevedeva anche la parziale privatizzazione (aprendo il capitale agli investitori istituzionali) e una riduzione di 5 mila dei 40mila dipendenti complessivi. Una ”cura da cavallo”, secondo gli standard francesi, ma del tutto sostenibile socialmente rispetto alle feroci ristrutturazioni adottate da altre compagnie internazionali, come per esempio British Airways. Sul piano industriale la ricetta di rilancio Air France è un mix di misure ”difensive” e ”offensive”. Da un lato, l’accurato controllo dei costi di gestione, la politica di risparmi sugli approvvigionamenti, la riorganizzazione commerciale all’insegna della flessibilità. Dall’altro, un consistente programma di investimenti: acquisizione di piccoli vettori regionali, ampliamento e razionalizzazione della flotta, aumento delle rotte internazionali. Un esempio dell’efficacia della strategia seguita da Spinetta è rappresentato dalla rivoluzione cui Air France ha sottoposto il suo hub di Parigi, l’aeroporto Charles de Gaulle, dove la compagnia [...] realizza ora oltre 700 ”movimenti” al giorno, offrendo alla clientela 15mila connessioni la settimana per ogni destinazione mondiale. Lo stessa efficienza la si è vista nella preparazione e realizzazione della fusione con Klm. Basta pensare, per esempio, ai risparmi [...] ottenuti grazie alle sinergie fra le due compagnie. Oppure alla prudenza con cui viene stimata l’incidenza del prezzo del carburante. [...]» (Giancarlo Radice, ”Corriere della Sera” 24/11/2005).