MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2005, 23 novembre 2005
La Fiat voleva replicare un successo, ma con carte del tutto nuove. A questo fa pensare la nuova Grande Punto, parente stretta ma profondamente diversa dell’immortale primogenita
La Fiat voleva replicare un successo, ma con carte del tutto nuove. A questo fa pensare la nuova Grande Punto, parente stretta ma profondamente diversa dell’immortale primogenita. Doveva, innanzi tutto, possedere una cura del dettaglio inusuale in questa fascia di mercato, assieme a una sicurezza ai massimi livelli. Per compiere l’opera, fin dalle prime fasi di progettazione, il team che si è dedicato a questo nuovo progetto ingegneristico ha perseguito strade di gran rigore, puntando a standard qualitativi elevati, fino ad applicare le più avanzate e innovative metodologie d’affidabilità in tutte le fasi di sviluppo e industrializzazione del modello. Ecco quindi far capolino una vettura molto brillante, grazie soprattutto ai suoi propulsori che coniugano ottime prestazioni, consumi contenuti e assoluto rispetto ambientale. Ma senza dubbio la conquista più grande l’ottiene la progettazione del design, che riesce a sfruttare le già ottime misure dell’abitacolo, producendo un’auto larga, spaziosa e comoda immersa in un ambiente luminoso, accogliente e funzionale. Insomma, della gloriosa Punto rimane il nome, come simbolo di una continuità di valori. Tutto il resto è un vero salto generazionale. Tanto che verrebbe voglia di riesumare il motto della vecchia Ritmo: la Grande Punto è davvero ”l’evoluzione della specie”.