Sorrisi e canzoni n. 48 2003, 23 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Otite. Nei primi sei-sette anni di vita è quasi impossibile sfuggirle. Si calcola infatti che in questa fase della vita soffra di otite, almeno una volta, più del 90% dei bambini
Sorrisi Salute settimanale: Otite. Nei primi sei-sette anni di vita è quasi impossibile sfuggirle. Si calcola infatti che in questa fase della vita soffra di otite, almeno una volta, più del 90% dei bambini. Ma perché il mal d’orecchio è così frequente tra i più piccoli? E soprattutto, come si riconosce e come si cura? "Quella che comunemente chiamiamo otite è in realtà la cosiddetta otite media", spiega il professor Modesto Mendicini, libero docente di Clinica pediatrica e puericultura all’università La Sapienza di Roma. "Esiste infatti anche l’otite esterna, un’infezione del condotto uditivo molto diffusa in estate, chiamata ”orecchio del nuotatore” perché può essere provocata dall’acqua di mare inquinata o dal cloro della piscina". L’otite media è anch’essa un’infezione dell’orecchio, ma riguarda la parte più interna (o orecchio medio): "La cassa del timpano e la zona posteriore del naso sono collegate attraverso un piccolo canale, la tromba di Eustachio. Il compito di questo condotto è di drenare il muco in arrivo dall’orecchio medio ed evitare che ristagni. Se si intasa per un’infiammazione dovuta a un raffreddore, a una sinusite, ma anche all’ingrossamento delle adenoidi, il muco ristagna trasformandosi in pus", dice il professor Mendicini. La colpa è di virus e soprattutto batteri come lo pneumococco e l’emofilo. L’otite media si riconosce per alcuni sintomi inconfondibili: "Oltre alla febbre più o meno alta, il bambino più grandicello riferisce un forte dolore all’interno dell’orecchio, dovuto alla pressione del liquido sul timpano. Il lattante mostra, invece, irrequietezza, insonnia e rifiuto del cibo", aggiunge Mendicini. Talvolta compaiono secrezioni bianco-giallastre, appiccicose, che si rapprendono sul padiglione dell’orecchio: " il tipico segnale della perforazione del timpano, provocata dall’eccessiva pressione del liquido sulla membrana timpanica. Non c’è nulla di cui preoccuparsi: non è una complicanza, ma una naturale evoluzione della malattia che si può evitare con un trattamento tempestivo". E la terapia? No al fai-da-te: "Solo il medico può constatare l’infiammazione attraverso uno strumento apposito, l’otoscopio. E prescrivere antibiotici, decongestionanti nasali, antidolorofici e antipiretici in caso di febbre". BOX Tre cose da non fare mai 1 - Non somministrare antibiotici al bambino prima che il pediatra lo abbia visitato. 2 - Non introdurre nell’orecchio bastoncini contonati o batuffoli di ovatta per pulire l’orecchio o tamponare le secrezioni: rischiano di complicare la situazione e danneggiare l’interno dell’orecchio. 3 - No alle gocce nell’orecchio se sono presenti secrezioni (specie se miste a sangue).