Sorrisi e canzoni n. 43 2003, 23 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Viva la pasta! In bianco, al sugo, col pesce o le verdure, la regina della tavola italiana sta conoscendo una nuova stagione di gloria
Sorrisi Salute settimanale: Viva la pasta! In bianco, al sugo, col pesce o le verdure, la regina della tavola italiana sta conoscendo una nuova stagione di gloria. Lo rivela un sondaggio eseguito dal Cirm per l’Unione industriali pastai italiani (Unipi), in occasione della giornata mondiale della pasta che si terrà a Napoli il 24 ottobre. Dall’indagine emerge che un terzo degli italiani attribuisce a spaghetti e maccheroni non solo le qualità benefiche della dieta mediterranea, ma anche il valore simbolico del piacere di mangiare con tutta la famiglia. Sfatato anche il mito per cui la pasta fa ingrassare: ne è convinto più del 60% degli intervistati. Ecco dunque tutte le regole per gustare tagliatelle e rigatoni senza rischi per la linea e la salute. ”L’ideale sarebbe consumarne porzioni da 80 g, 4-5 volte alla settimana”, spiega il professor Amleto D’Amicis, nutrizionista dell’Istituto nazionale di ricerca sugli alimenti e la nutrizione (Inran). ”La quantità può aumentare leggermente per le persone che svolgono un’intensa attività sportiva o svolgono lavori pesanti. Ma quando le giornate passano nella normale routine casa-ufficio, una confezione da 500 g dovrebbe bastare per 6 pasti”. Mangiata nelle giuste quantità la pasta è anche una preziosa fonte di nutrienti: ”Fornisce energia al nostro organismo, oltre a vitamine del gruppo B e sali minerali, carboidrati complessi, molto digeribili e lentamente assimilabili. Quindi la pasta, nelle giuste dosi, è indicata anche nella dieta dei diabetici”. Al classico piatto di spaghetti al sugo non deve rinunciare neppure chi ha bisogno di perdere peso: ”La pasta in sè non è un alimento ipercalorico”, spiega il professor D’Amicis, ”basta abbinare il condimento giusto. Una porzione di rigatoni conditi con pomodori freschi, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, basilico, sale e un cucchiaino di parmigiano, apporta circa 350 calorie, contro le 500 di un piatto di spaghetti all’amatriciana”. Un po’ a sorpresa, arriva Via libera anche alla pasta pronta surgelata, a patto però di mangiarla solo ogni tanto: ” ricca di esaltatori del gusto, che danno un sapore gradevole agli alimenti conservati, ma che a lungo andare rischiano di appiattire il gusto, di impedirci di apprezzare le virtù dei cibi freschi e, perché no, di farci perdere l’abitudine a cucinare". BOX Per chi al primo piatto non rinuncia mai, una gustosa variante può essere la pasta integrale. Viene prodotta usando solamente sfarinato di grano duro, che si ottiene macinando il grano con un particolare procedimento che mantiene inalterate tutte le proprietà nutrizionali del cereale intero. Per questo il sapore della pasta integrale risulta più intenso, ma si sposa bene anche con condimenti dal gusto leggero e raffinato. Si trova in tutti i formati classici e fa bene alla linea e alla salute: 100 grammi di pasta integrale, infatti, contengono circa 137 calorie contro le 145 della pasta normale. Inoltre la presenza di una parte di crusca favorisce l’assorbimento dei sali minerali e il buon funzionamento dell’apparato gastro-intestinale. BOX 2 E’ facile capire la qualità della pasta una volta cotta. Ma come riconoscere una buona pasta anche a crudo? Le regole, note fin dall’800, sono validissime anche oggi: - l’aspetto deve essere uniformemente liscio ed in trasparenza non devono apparire rugosità, imperfezioni o ombre scure; - il colore è un limpido e inconfondibile giallo ambrato; - non si rileva nessun odore; - all’assaggio, parliamo ovviamente sempre di pasta cruda, il sapore deve avere una lieve sfumatura dolciastra; - la rottura, infine, deve avere un suono secco e la frattura apparire liscia e vetrosa.