MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2005, 23 novembre 2005
Se stare sdraiati sul lettino, mentre il dentista in camice bianco e mascherina armeggia con il bisturi dentro la bocca, è uno dei vostri peggiori incubi, forse vi solleverà sapere che è in atto una rivoluzione delle tecnologie mediche, che consente interventi chirurgici di realtà virtuale, minimamente invasivi e teleguidati da sofisticate strumentazioni computerizzate
Se stare sdraiati sul lettino, mentre il dentista in camice bianco e mascherina armeggia con il bisturi dentro la bocca, è uno dei vostri peggiori incubi, forse vi solleverà sapere che è in atto una rivoluzione delle tecnologie mediche, che consente interventi chirurgici di realtà virtuale, minimamente invasivi e teleguidati da sofisticate strumentazioni computerizzate. Come i sistemi di navigazione satellitare nelle automobili, nelle navi o sugli aerei, permettono ai piloti di conoscere esattamente e in ogni istante qual è la loro posizione nello spazio, così con adeguati mezzi informatici è possibile navigare anche all’interno del corpo umano e visualizzare l’intervento sul monitor di un computer. Giuseppe Luongo, medico odontoiatra di Roma, ci ha spiegato di che cosa si tratta: «Prima dell’intervento il paziente esegue una tomografia assiale computerizzata (Tac), che fornisce immagini molto precise della struttura anatomica da operare. Grazie all’evoluzione dei metodi di elaborazione grafica, ricreiamo al computer un modello tridimensionale dinamico, che studiamo da tutte le angolazioni». una fase preliminare che serve al medico per avere una visione esatta di dove ”lavorerà”, di cosa troverà e cosa potrebbe provocare il passaggio degli strumenti chirurgici. In altre parole, il dentista simula l’intervento nella bocca virtuale del paziente, per ridurre al minimo i rischi e gli errori. Non è molto diverso dall’addestramento che fanno i piloti aerei nelle simulazioni di volo. Ma che cosa se ne fa poi il medico di questa mappa digitale? «Le informazioni vengono utilizzate durante l’operazione grazie a una tecnologia del tutto simile ai Gps (Global positioning system) delle auto», continua Luongo. «Conoscendo i riferimenti spaziali, si può controllare ogni gesto chirurgico sul computer e, man mano che lo strumento avanza, visualizzare in tempo reale l’esatta posizione in cui questo si trova». I dispositivi che consentono la localizzazione vengono posti uno nella bocca del paziente, uno sullo strumento in mano al chirurgo e l’altro al centro della stanza, per fissare le coordinate nello spazio. In questo modo la possibilità di errore (e di far male al paziente) si azzera. L’approdo in odontoiatria della chirurgia assistita dal computer è una novità molto recente, ma può beneficiare della sperimentazione e del perfezionamento sviluppati in ambiti medici differenti dove viene utilizzata già da alcuni anni, come quello ortopedico ed estetico. «In alcune circostanze», aggiunge Luongo, «la visione virtuale permette di eseguire solo una piccolissima incisione sulle gengive, giusto lo spazio necessario per inserire lo strumento». quella che è stata definita ”chirurgia attraverso il buco della serratura”. Gli sforzi della ricerca si concentrano ora nello sviluppo tecnologico di sistemi di collimazione, cioè di strumentazioni che possano agevolare la visione che il medico deve avere contemporaneamente sia dell’immagine virtuale, sia dell’immagine reale mentre muove gli strumenti chirurgici. A suggerire una possibile soluzione ancora una volta è l’aeronautica. «Sono stati messi a punto occhiali speciali in 3D, che sostituiscono il monitor del computer. Le lenti mostrano in sovrimpressione le immagini virtuali, ma essendo trasparenti permettono di avere anche sotto controllo la realtà vera», racconta. «Anche i piloti, in fase di atterraggio, attraverso il vetro vedono la pista e contemporaneamente la proiezione di tutte le informazioni necessarie alla manovra». Considerati gli sviluppi che questa tecnologia promette, c’è da aspettarsi che il futuro ci riserverà molte sorprese.