Sorrisi e canzoni n. 25 2003, 23 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Sonno estivo. In estate, improvvisamente, dormire diventa più difficile
Sorrisi Salute settimanale: Sonno estivo. In estate, improvvisamente, dormire diventa più difficile. E non solo per i 12 milioni di italiani adulti che hanno abitualmente problemi di insonnia (fonte: Associazione italiana di medicina del sonno). Imputato numero uno delle nottate in bianco è senz’altro il caldo, ma non solo: anche le maggiori ore di luce e le abitudini alimentari, che con la bella stagione cambiano radicalmente, fanno la loro parte. "A chiunque, non soltanto agli insonni abituali, può capitare di fare più fatica ad addormentarsi", spiega Francomichele Puca, direttore del centro degli studi del sonno di Bari. E la spiegazione va oltre il semplice arrivo dell’estate: "Quando dormiamo la temperatura del corpo scende di circa un grado e mezzo. Con il caldo la discesa avviene più lentamente, quindi ci addormentiamo più tardi". Ma non c’è solo il caldo a rendere complicate le nottate estive. L’aumentare delle ore di luce, durante la giornata, influisce sul rapporto veglia-sonno: "Nel cervello c’è una zona detta ipotalamo, una sorta di orologio biologico all’interno del quale c’è la ghiandola pineale. Più si allungano le giornate, meno melatonina (l’ormone che facilita il sonno) secerne questa ghiandola. Risultato: dormiamo di meno". Non basta. Soprattutto quando siamo in vacanza, alcune regole di igiene del sonno non vengono rispettate. Usciamo di più la sera e facciamo le ore piccole. Inoltre, ceniamo più tardi e mangiamo di più: la digestione diventa più lunga e meno facile, e questo non aiuta certo il sonno. Come rimediare? "Facendo pasti più leggeri e ricchi di carboidrati. Mantenendo orari stabili, quando si va a dormire e quando ci si sveglia, magari rinunciando al pisolino pomeridiano. E andare a letto solo quando si è davvero stanchi. Altrimenti è meglio fare una passeggiata o guardare un po’ di Tv". L’importante è accettare questi piccoli disagi di stagione senza allarmarsi troppo. Anche perché il sonno può essere un fatto soggettivo, persino ereditario: "Ci sono intere famiglie di dormiglioni e altre che dormono pochissimo. Le ore di sonno necessarie variano da persona a persona. E poi non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità del sonno. L’uomo ha bisogno di una parte di sonno profondo, che restaura i neuroni, e di una con attività di sogno, che scarica le tensioni accumulate nella giornata. A seconda dell’età, inoltre, cambiano le esigenze: i bambini di solito dormono a lungo e non si svegliano mai nel cuore della notte. Un anziano, invece, tende a dormire di meno e a svegliarsi ripetutamente. Questo a prescindere dall’arrivo dell’estate". E un adulto? "In media dorme 8 ore, ma nei casi più fortunati bastano anche 5 ore. In fondo è insonne solo chi si lamenta di dormire poco", conclude Puca.