Sorrisi e canzoni n. 24 2003, 23 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Sale. C’è un luogo comune della tavola estiva che è particolarmente duro a morire
Sorrisi Salute settimanale: Sale. C’è un luogo comune della tavola estiva che è particolarmente duro a morire. Visto che con l’afa e il solleone si suda, e con il sudore l’organismo perde sali minerali, nei mesi caldi siamo autorizzati ad aggiungere un po’ di sale al nostro menu di tutti i giorni. Ebbene, niente di più sbagliato. La quantità di sodio che assumiamo attraverso gli alimenti e l’acqua, basta e avanza. "Il fabbisogno giornaliero di sale di un soggetto sano è pari a 6 grammi, più o meno quanto ne può contenere un cucchiaino di tè", spiega il professor Michelangelo Giampietro, docente di Alimentazione e nutrizione umana presso l’Università di Tor Vergata a Roma. E invece, stando alle statistiche più recenti, ne consumiamo tra i 9 e i 15 grammi al giorno. Il motivo? Semplice: il sale è nascosto praticamente ovunque, nelle verdure, nella carne, nel pesce, nel latte, nelle uova, nell’acqua, persino nella frutta e nel miele. Ecco perché quel pizzico che aggiungiamo per rendere un piatto più saporito, può risultare determinante per la nostra salute: "Sia chiaro, troppo sale fa male. Certe persone, poi, dovrebbero eliminarlo del tutto", aggiunge il professor Giampietro. Qualche esempio? "Chi soffre di pressione alta, per evitare serie conseguenze al cuore. Ma anche chi ha problemi al fegato o ai reni: il cloruro di sodio provoca la ritenzione di liquidi nell’organismo, compromettendo il regolare funzionamento di questi organi così importanti". La moderazione è una buona regola anche per le persone sane. Per molti è difficile adattarsi a una dieta meno saporita. Eppure basterebbe poco: "Tanto per cominciare bisognerebbe non aggiungere mai il sale a tavola, ma usare le giuste dosi durante la cottura", dice ancora Giampietro, "senza contare che salare troppo gli alimenti modifica il loro sapore naturale". Insomma, è tutta questione di abitudine. Se per insaporire un piatto ricorressimo più spesso alle erbe aromatiche, all’aceto, al succo di limone e all’olio extravergine d’oliva, ne guadagneremmo in salute senza essere costretti a rinunciare ai piaceri della tavola. Certo, c’è sempre il sale dietetico, quello a basso contenuto di sodio (fino al 75% in meno del comune sale da cucina), ma anch’esso va usato con parsimonia: "Pur potendo sostituire egregiamente quello tradizionale, è a base di cloruro di potassio. Ciò significa che, per esempio, chi ha problemi ai reni dovrebbe evitarlo". Davvero non c’è nessuno che si possa permettere di aggiungere un po’ di sale alla sua tavola, senza particolari timori? "Una categoria esiste ed è quella degli sportivi. Chi fa attività fisica intensa e assidua deve reintegrare i sali minerali persi durante gli allenamenti o le gare. Ma è un discorso che non riguarda gli sportivi della domenica".