MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2005, 23 novembre 2005
La storia è piena di scoperte geniali nei campi della matematica, della fisica, delle belle arti. Isaac Newton (qui sotto) formulò la legge di gravità dopo aver osservato una mela che cadeva da un albero
La storia è piena di scoperte geniali nei campi della matematica, della fisica, delle belle arti. Isaac Newton (qui sotto) formulò la legge di gravità dopo aver osservato una mela che cadeva da un albero. E una lampada che ondulava nella cattedrale di Pisa condusse Galileo Galilei alla scoperta della legge di oscillazione del pendolo. Anche Archimede ebbe l’intuizione che lo portò a formulare il principio fisico che porta il suo nome mentre galleggiava nell’acqua. «L’intuizione dalla quale scaturisce un’attività o una condotta geniale presenta molti punti di contatto, ma anche altrettanti punti di differenza con l’intuizione che guida la condotta dell’individuo nella vita di tutti i giorni o nelle attività degli esperti», spiega lo psicologo Rino Rumiati. «Certamente le intuizioni geniali che generano opere d’arte scaturiscono da processi inconsci, non facilmente individuabili e descrivibili. L’attività creativa che genera l’innovazione, invece, si basa, come le attività scientifiche, su processi che possono essere innescati dall’intuizione non disgiunta dalla razionalità. Ad esempio la scoperta della struttura del Dna da parte di Watson e Crick, non sarebbe stata possibile senza il lavoro di molti altri scienziati come Wilkins e Franklin. In altri casi la conoscenza relativa a ciò che si può fare con oggetti o concetti può essere di ostacolo per sviluppare risultati creativi. E ancora: risultati basati sull’intuizione possono scaturire dalla capacità di cogliere elementi di novità negli errori. il caso del post-it, inventato grazie a una colla che non incollava».