MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2005, 23 novembre 2005
Rivoluzionario e importante uomo politico indocinese, Ho Chi Min (ovvero ”Volontà che illumina”) era diventato comunista in Europa, tentando inutilmente di ottenere un riconoscimento per le ambizioni indipendentiste dell’Indocina
Rivoluzionario e importante uomo politico indocinese, Ho Chi Min (ovvero ”Volontà che illumina”) era diventato comunista in Europa, tentando inutilmente di ottenere un riconoscimento per le ambizioni indipendentiste dell’Indocina. Rientrato in Vietnam nel 1930, guida la guerriglia contro i francesi e poi contro gli occupanti giapponesi. Divenuto presidente del Partito Comunista, nel 1941 fonda il movimento indipendentista Viet-Minh che, dopo la sconfitta nipponica nella Seconda guerra mondiale, torna a scontrarsi con i francesi che intendevano riprendere il controllo della loro ex colonia. Dopo la vittoria del generale Giap nella battaglia di Dien Bien Phu (1954), dichiara l’indipendenza della nazione dalla Francia. Diviso in due il Vietnam dalla Conferenza di Ginevra, Ho chi Minh si trova a guidare la Repubblica democratica del Nord a ispirazione comunista, mentre al Sud viene abolita la monarchia a vantaggio di una Repubblica guidata da Ngo Dinh Diem, appoggiato dagli americani. Fallite le elezioni che avrebbero dovuto riunificare il Paese, il Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud (formato dai guerriglieri comunisti vietcong) dichiara guerra all’inefficiente e corrotto governo di Diem, in soccorso del quale gli Stati Uniti cominciarono a inviare truppe. I vietcong ricevono invece assistenza militare dal Vietnam del Nord, appoggiato da Russia e Cina e guidato militarmente dal generale Giap (nel 1968 trionfatore nell’Offensiva del Tet), attraverso una rete di stradine (Sentiero di Ho Chi Minh) che passa dal neutrale Laos. Diem, troppo tiepido verso le riforme democratiche ”suggerite” dagli Stati Uniti, si rende anche responsabile di un’imbarazzante quanto violenta repressione dei monaci buddisti, finendo per rimanere vittima di un golpe (1963). Al suo posto arriva Van Thieu, che regge con piglio autoritario il Vietnam del Sud fino alla caduta di Saigon, conquistata dai vietcong nel 1975 e ribattezzata Ho Chi Minh City in onore del presidente nordvietnamita scomparso nel 1969 e omaggiato al funerale dai principali leader comunisti del mondo.