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 2005  novembre 22 Martedì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Antibiotici. Mal di gola? Prendo l’antibiotico. Un ascesso? Naturalmente l’antibiotico

Sorrisi Salute settimanale: Antibiotici. Mal di gola? Prendo l’antibiotico. Un ascesso? Naturalmente l’antibiotico. Influenza? Ancora antibiotico. Quando si tratta di malanni, gli italiani sembrano avere un’unica soluzione per tutto. E la conferma arriva dall’ultimo congresso della Società europea di terapia intensiva, secondo cui in Italia si ricorre a questo genere di farmaco in un caso su due. "E invece non c’è niente di più sbagliato", dice il professor Francesco Chiodo, direttore dell’Istituto di malattie infettive dell’Università di Bologna, "perché gli antibiotici vanno assunti solo se si sospetta che la malattia abbia un’origine batterica. Nel caso dell’influenza, ad esempio, la causa è virale e quindi affidarsi agli antibiotici non solo è inefficace, ma addirittura dannoso per gli effetti collaterali che può provocare". Insomma non bisogna credere che l’antibiotico sia la migliore soluzione per qualsiasi malattia. Nella maggior parte dei casi è sufficiente restare a casa, prendere delle medicine contro i sintomi e lasciare che la malattia faccia il suo corso naturale. I tempi di guarigione sono più o meno gli stessi e si evitano problemi: "Le allergie, i disturbi all’intestino e al fegato sono le conseguenze più diffuse, ma esiste anche un altro rischio, quello di sviluppare una resistenza agli antibiotici. I batteri, infatti, hanno la capacità di trasformarsi in continuazione e ogni mutazione li rende più forti, perché dopo una ”battaglia” contro un antibiotico imparano a difendersi dagli attacchi del farmaco. Di conseguenza, occorre inventarne sempre di nuovi per star dietro all’evoluzione dei germi. Assumendo una quantità eccessiva di antibiotici si finisce per favorire la mutazione dei batteri", spiega Chiodo. Attenzione però a non criminalizzare gli antibiotici, che restano uno strumento di cura molto importante e spesso insostituibile. "Tutto sta a seguire con precisione le indicazioni del medico. lui a dover stabilire se è il caso di iniziare un ciclo di antibiotici, quali utilizzare, con quali dosaggi e per quanto tempo. Il peggior comportamento da tenere è fare di testa propria: da soli non si è in grado di stabilire né quale tipo di batterio sia la causa della malattia né quale zona del corpo sia stata colpita. Non esistono antibiotici in grado di risolvere qualsiasi problema, ma ne occorrono di specifici che solo il medico è in grado di scegliere", conclude Chiodo. BOX Antibiotico significa "contro la vita" dei germi. Purtroppo, però, capita che insieme con i batteri "cattivi" vengano distrutti anche quelli "buoni", che svolgono un ruolo importante nell’intestino: "Ecco perché può essere utile, quando si è sotto antibiotici, assumere farmaci o alimenti che contengano fermenti lattici vivi (gli yogurt, per esempio), in grado di aiutare la flora intestinale a riequilibrarsi", dice il professor Francesco Chiodo.