Sorrisi e canzoni n.46 2002, 22 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Caduta dei capelli. Chi l’ha detto che la caduta dei capelli è un problema soltanto maschile? Certo, è più facile notare la calvizie in un uomo che in una donna
Sorrisi Salute settimanale: Caduta dei capelli. Chi l’ha detto che la caduta dei capelli è un problema soltanto maschile? Certo, è più facile notare la calvizie in un uomo che in una donna. Ma c’è un periodo dell’anno in cui il problema (capelli sul cuscino, nella spazzola, nel pettine, nella doccia) si coniuga anche al femminile: l’autunno. "Una donna su quattro è vittima della caduta autunnale", spiega il prof. Sergio Chimenti, direttore della Clinica dermatologica dell’università di Tor Vergata a Roma. "Quasi sempre non c’è di che preoccuparsi: non siamo di fronte all’alopecia androgenetica (la calvizie più tradizionale), ma a un fenomeno passeggero (il cosiddetto Defluvium telogenico) tipico di questa stagione e collegato soprattutto agli stress che hanno caratterizzato il periodo immediatamente precedente all’estate. Alle vacanze si arriva infatti scarichi di energia e pieni di tensione, circostanze che si riflettono sul capello con il risultato di accelerarne il normale ritmo biologico di vita. Insomma, in quei tre mesi che vanno da luglio a settembre si verifica un più rapido passaggio dalla fase di crescita alla morte di molti più bulbi piliferi nello stesso tempo, rispetto a quanto accade di solito. E i capelli cadono numerosi". Il problema, se non è un segnale di altri disturbi più seri, è destinato a rientrare da solo entro un paio di mesi. "Ma proprio per questo è importante poter escludere subito patologie come il Lupus o la connettivopatia", continua il prof. Chimenti, "e l’unico a poter capire la vera ragione di un indebolimento delle chiome è il dermatologo, attraverso un approfondito esame clinico". Il modo per accelerare il ritorno alla normalità, comunque, esiste. Basta intervenire sull’igiene e la cura quotidiane della capigliatura: "Di solito è lo stesso specialista a indicare lozioni e shampoo a base di cistina e acido pantotenico, sostanze rubefacenti, capaci cioè di produrre una vasodilatazione locale". Attenzione, però: mai fidarsi del consiglio di un’amica, di una pubblicità televisiva o dell’indicazione del parrucchiere, seppure di fiducia: "Solo lo specialista è in grado di individuare la lozione giusta per una determinata esigenza, eliminando quindi il rischio di conseguenze indesiderate (l’effetto opposto) o sgradevoli (reazioni allergiche)". Secondo alcuni, un aiuto può venire anche dalla tavola: "C’è chi consiglia di inserire nella dieta cibi ricchi di acido pantotenico: lenticchie, piselli, lievito di birra, arachidi, aragosta. Dev’essere chiaro però che non si tratta di un toccasana, ma di un semplice sostegno”.