Sorrisi e canzoni n.43 2002, 22 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Ablazione. I medici la chiamano menorragia, ma molte donne sanno bene che si tratta di un flusso mestruale particolarmente abbondante
Sorrisi Salute settimanale: Ablazione. I medici la chiamano menorragia, ma molte donne sanno bene che si tratta di un flusso mestruale particolarmente abbondante. In genere compare negli anni che precedono la menopausa, cioè dai 40 in poi: "Ed è uno dei motivi più frequenti per cui in Italia si consulta uno specialista", dice il professor Nicola Colarucci, associato di fisiopatologia della riproduzione della II università di Napoli e responsabile del Centro per la menopausa. Il percorso è di routine: il ginecologo prescrive tutti gli accertamenti per verificare se l’abbondaza di flusso è dovuta alla presenza di una lesione o di un piccolo polipo o di un fibroma. Se non si riescono a individuare le cause e se non si tratta di casi in cui è richiesta uno specifico intervento chirurgico, la prima terapia che viene prescritta è di tipo medico: pillola anticoncezionale o progestinici. "Il guaio è che, nella maggior parte dei casi, appena si interrompe la terapia il problema si ripresenta", continua il professor Colacurci, "e oggi l’asportazione dell’utero, l’isterectomia, rappresenta ancora la soluzione più ovvia dopo il fallimento delle cure mediche". Invece l’alternativa esiste ed è conservativa, nel senso che non elimina l’utero, ma si limita ad asportarne il rivestimento interno, cioè l’endometrio, responsabile del flusso eccessivo di sangue. "Si chiama ablazione ed è una tecnica messa a punto solo negli ultimi anni. un intervento ambulatoriale che si effettua non necessariamente in anestesia totale, e non richiede degenza". Certo, comporta comunque la perdita della fertilità (così come l’isterectomia), ma in genere viene praticata su donne che non vogliono avere figli. "Inoltre risparmia alla donna tutte quelle complicazioni psicologiche a cui va incontro dopo la perdita dell’utero, spesso molto legato al concetto di femminilità e che finisce per influenzare anche il normale andamento dell’attività sessuale". Ma come funziona l’ablazione? "Ce ne sono di due tipi: l’ablazione isteroscopica, che si effettua con un endoscopio, un apparecchio molto simile a una penna, che elimina l’endometrio. Oppure, ed è questa la vera rivoluzione, la termoablazione: si tratta di introdurre un piccolo catetere che contiene un palloncino, il palloncino viene riempito di acqua calda e lasciato in posa una decina di minuti; il tempo necessario per ”bruciare” l’endometrio". Gli inconvenienti? "Mentre l’isterectomia è definitiva, l’ablazione può ripresentarsi, seppure in una minima percentuale di casi". Ultimo limite: non la trovate dappertutto. I centri che praticano l’ablazione in Italia non sono molti. In Campania, il Centro per la menopausa risponde al numero 081/5665919.