Sorrisi e canzoni n.41 2002, 22 novembre 2005
Sorrisi Salute settimanale: Pidocchi. Mai come quest’anno, gli alunni delle scuole elementari dovranno fare i conti con i compagni di banco più sgradevoli e indesiderati: i pidocchi
Sorrisi Salute settimanale: Pidocchi. Mai come quest’anno, gli alunni delle scuole elementari dovranno fare i conti con i compagni di banco più sgradevoli e indesiderati: i pidocchi. Le cifre ufficiali più recenti risalgono al 1999, ma testimoniano una crescita notevole dei casi di pediculosi. Secondo il Bollettino epidemologico nazionale dell’Istituto superiore di Sanità, tre anni fa erano 4.907 contro i 3.449 registrati nel 1990. Solo a Milano, lo scorso anno, erano 5.745. E il calcolo riguarda i casi denunciati, quelli cioè di alunni che hanno presentato il cerficato medico, ai quali vanno quindi aggiunti tutti i bambini i cui genitori, avvistato il primo animaletto, hanno provveduto senza tanto clamore. "In effetti oggi il fenomeno è in aumento", dice il prof. Modesto Mendicini, libero docente in clinica pediatrica e puericultura dell’università La Sapienza di Roma, "proprio per il grande numero di bambini che convivono nella stessa aula. Ma non c’è nulla per cui allarmarsi. I pidocchi non portano malattie e non provocano altri problemi se non quello di un fastidioso prurito. Inoltre il problema si risolve facilmente sia dal punto di vista della prevenzione sia da quello dell’eliminazione dei parassiti". Niente panico, dunque, ma poche semplici regole: "Prima di tutto", chiarisce Mendicini, "sfatiamo il mito che i pidocchi nascano in ambienti dove ci sia una scarsa igiene. Anzi, in genere prediligono proprio le teste pulite. Il vero e unico problema è che i pidocchi si trasmettono con una facilità impressionante, l’ideale sarebbe quindi arredare le scuole con attaccapanni e armadietti separati il più possibile tra loro. Visto che molto spesso ciò non accade, consigliate al vostro bambino di non appendere cappotto, cappello e maglione sopra quello dei compagni. Fategli capire che è meglio sistemarli sulla spalliera della sedia". Altro falso mito: meglio tenere i capelli molto corti, se non proprio rasati a zero. " del tutto inutile", continua Mendicini, "così come lavare una testa non ancora infestata con shampoo curativi: contengono sostanze chimiche molto aggressive, l’unico risultato che avreste è rovinare il cuoio capelluto del bambino". Giusto invece controllare la testa di vostro figlio una volta alla settimana per verificare se ci siano i lendini, cioè le uova dei pidocchi. Si vedono ad occhio nudo e somigliano a piccolissime perle attaccate lungo il capello". A questo punto la ricetta è semplice: "Dopo aver lavato i capelli con acqua e aceto, le lendini verranno via facilmente con l’aiuto di un pettinino a denti strettissimi. A questo punto bastano un paio di lavaggi con uno shampoo specifico, che si compra in farmacia, per dire addio ai pidocchi". Un ultimo consiglio? "Non drammatizzate. A volte i bambini con i pidocchi si sentono esclusi o sviluppano un senso di colpa. Piuttosto, tranquillizzateli il più possibile".