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 2005  novembre 22 Martedì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Mal di testa. Chi l’ha detto che la cosa peggiore del lavoro è il capoufficio? Secondo un ricerca condotta da Inra Demoskopea per la Bayer, il nemico pubblico numero uno tra le scrivanie è il mal di testa

Sorrisi Salute settimanale: Mal di testa. Chi l’ha detto che la cosa peggiore del lavoro è il capoufficio? Secondo un ricerca condotta da Inra Demoskopea per la Bayer, il nemico pubblico numero uno tra le scrivanie è il mal di testa. Lo confermano i dati: negli ultimi tre mesi ne ha sofferto il 43% degli intervistati. E i soggetti più a rischio sono le donne: il 56% contro il 33 dei loro colleghi. L’indagine è stata presentata nel corso di un recente convegno a Milano intitolato ”Donne, mal di testa e lavoro: verso una soluzione rapida”. "Sulla based di questi risultati, è stato possibile stilare una classifica dei motivi che scatenano la cefalea", spiega il professor Virgilio Gallai, direttore del dipartimento di neuroscienze all’Università di Perugia. "Al primo posto ci sono i fattori ambientali: per esempio, il computer mal collocato o le variazioni di luminosità dello schermo. Al secondo troviamo le cause emotive, quelle cioè legate allo stress". Il mal di testa può incidere sulla carriera e sulla vita privata. "La vita sociale e professionale di queste persone viene limitata da una parte dal mal di testa di per sé, dall’altra dalla paura di avere un attacco". Insomma, non è un malessere da sottovalutare. E come si può curare? "Purtroppo l’errore più comune resta il ricorso all’automedicazione irresponsabile: il fai-da-te, insomma, senza tener conto di una diagnosi dello specialista. Tanto per fare un po’ di numeri, solo il 43% degli italiani si rivolge a un medico per curare una cefalea. Di solito il paziente assume farmaci su consiglio di parenti o amici, nella convinzione che tutte le cefalee siano uguali e pensando: ”Se ha funzionato per altri, perché non dovrebbe far bene anche a me?”. Niente di più sbagliato. Se una medicina non viene utilizzata in maniera corretta può alleviare il dolore, ma non lo fa cessare. E la reazione più comune è aumentare le dosi, con il risultato che la cefalea diventa cronica". Quali sono dunque le regole da tenere sempre presenti? ”Due su tutte. Primo: se fino a oggi avete fatto da soli, eliminate prima possibile tutti i farmaci che non vi sono stati consigliati da un medico. Secondo: fatevi fare una diagnosi da uno specialista, l’unico che potrà capire se soffrite di cefalea tensiva, a grappolo o emicrania vera e propria, e indicarvi quindi il medicinale che fa al caso vostro". A proposito di medicinali. Tra quelli di prima scelta nella terapia delle cefalee di lieve-media entità, l’Organizzazione mondiale della sanità include l’Aspirina, ora in versione ”rapida”: i tempi di efficacia sono cioè dimezzati rispetto alla versione tradizionale.