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 2005  novembre 22 Martedì calendario

Sorrisi Salute settimanale: Punture d’insetto. Altro che code al casello, vicini d’ombrellone chiassosi, valigie smarrite in aeroporto

Sorrisi Salute settimanale: Punture d’insetto. Altro che code al casello, vicini d’ombrellone chiassosi, valigie smarrite in aeroporto. D’estate le vere cause di stress sono altre. Chi non si è mai visto rovinare un giorno al mare, una gita in campagna, un’escursione in montagna per colpa di una medusa, di una vespa o magari di una vipera? Sono loro i veri piccoli nemici delle nostre vacanze. Ecco perché è importante sapere come difendersi in caso di punture, morsi o ”carezze” urticanti. Cominciamo con una rassicurazione. Per quanto dolorosa, nessuna di queste sgradevoli esperienze è pericolosa per la salute. "Solo in casi eccezionali, e comunque su persone predisposte, morsi o punture possono portare a problemi seri", spiega Primo Botti, responsabile del Centro antiveleni dell’azienda ospedaliera Careggi di Firenze. " lo shock anafilattico, una reazione allergica che provoca un improvviso abbassamento di pressione e impedisce al sangue di arrivare ai tessuti per ossigenarli. Può essere molto pericoloso, ma è un’eventualità rara". Le regole di pronto soccorso variano secondo il luogo in cui ci si trova: "Al mare bisogna fare i conti con le meduse", dice Botti, "che provocano rossore e gonfiore sulla parte con cui entrano in contatto, oltre a prurito e forte bruciore. importante evitare di esporre la zona colpita al sole, e applicare invece una crema al cortisone. Non usate l’ammoniaca: non dà sollievo e aumenta l’infiammazione. Un po’ d’acqua di mare è un lenitivo assai migliore". E se si viene punti da una tracina? "Rimedi improvvisati, come incisioni o lacci stretti attorno alla zona colpita, non servono a calmare il tipico dolore intenso. Meglio bagnare la parte con acqua bollente o premerci sopra una moneta arroventata al sole". In campagna, le punture d’ape sono all’ordine del giorno: "L’errore più comune è tentare di estrarre il pungiglione: si rischia di spezzarlo e complicare le cose", spiega Botti. "La soluzione migliore sono gli antistaminici o, in mancanza, un po’ di ghiaccio". In montagna è facile imbattersi nei tafani. Le loro punture provocano solo lievi arrossamente e un po’ di gonfiore (non iniettano veleno), ma sono fastidiose: "Non bisogna grattare né spremere la ferita, meglio comportarsi come una normale piccola ferita: acqua corrente e disinfettante". Discorso a parte per la vipera. "Se vi morde, non è il caso di farsi prendere dal panico: non è detto che abbia iniettato il veleno", dice ancora Botti. "Fasciate la zona su cui siete stati morsi, ma senza stringere troppo. Gonfiore e dolori sono normali, cefalea, tachicardia e nausea compaiono entro un paio d’ore. Nel frattempo, bisogna evitare il siero antivipera: se usato a sproposito può essere dannoso. C’è tutto il tempo di raggiungere un ospedale".