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 2005  novembre 22 Martedì calendario

Drucker Peter

• Nato a Vienna (Austria) il 19 novembre 1909, morto l’11 novembre 2005. «[...] La madre era medico, il padre alto funzionario del ministero dell’Economia dell’impero austro-ungarico. A cinque anni Peter scoprì come i tubi dell’acqua fossero ottimi conduttori dei suoni. Mentre era nella vasca da bagno udì il padre che discuteva con lo zio avvocato e con il dottor Thomas Masaryk, allora suddito dell’imperatore, un giorno futuro presidente della nuova Cecoslovacchia, della imminente fine dell’impero e della stessa civiltà. Peter rimase ad ascoltare finché la pelle delle mani non si sbiancò e si raggrinzì. Frequentò l’università ad Amburgo, si appassionò all’esistenzialismo cristiano di Soren Kierkegaard. Si dedicò poi al giornalismo. Sull’esempio del padre si specializzò in economia, a vent’anni riuscì a ottenere un’intervista da Hitler, si impegnò in un libro sul filosofo del diritto Friedrich Julius Stahl. Stahl era ebreo, i nazisti condannarono il libro al rogo. Peter partì per l’Inghilterra. A Cambridge frequentò i seminari di John Maynard Keynes. Scoprì che più dei titoli azionari gli interessavano gli uomini, che più di Keynes lo convinceva Joseph Schumpeter. Partì per gli Stati Uniti. Nel 1939 pubblicò un nuovo libro. Si intitolava The End of Economic Man. Vi analizzava l’ascesa del nazismo, vi diagnosticava la fine del capitalismo. Il libro non passò inosservato. Perfino Winston Churchill lo recensì. Peter accettò una visione più ottimista. In un nuovo libro, Future of Industrial Man (1942), propose una visione positiva della società basata sui valori cristiani e sulla libertà individuale. Al centro vi era il manager, l’elemento vitale della società. Il management sarebbe stato la risposta e l’antitodo alla distruzione della società da parte dell’organizzazione industriale. Il consiglio d’amministrazione della General Motors trovò le sue idee convincenti e gli commissionò uno studio delle strutture e dei processi della società. Il risultato fu un rapporto intitolato ”Concept of the Corporation”. Sembrava l’invenzione dell’acqua calda. Vi si diceva che i manager erano pagati per prendere decisioni e ottenere risultati, che potevano operare secondo la propria personalità, che non esisteva un modello rigido, che non era necessario che fossero laureati, ma che dovevano essere intelligenti e riflessivi e soprattutto che dovevano agire secondo una moralità consapevole. Vi si esprimeva la convinzione che potessero essere educati alle loro funzioni e alle loro responsabilità. Convinto che questa opera fosse il cardine stesso della società e della democrazia Drucker vi si dedicò con successo per tutta la vita» (’Il Foglio” 19/11/2005).