MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2005, 22 novembre 2005
I suoi monologhi hanno fatto la storia della comicità italiana e nel mirino della sua satira sono caduti tutti i personaggi famosi
I suoi monologhi hanno fatto la storia della comicità italiana e nel mirino della sua satira sono caduti tutti i personaggi famosi. Uno così, di complessi, ne deve avere avuti pochi... «E invece il mio complesso era la timidezza, che cercavo di mascherare con l’esuberanza. strano sentir dire una cosa del genere da uno che affronta il pubblico da anni. Eppure è proprio così. La timidezza mi ha condizionato soprattutto nei rapporti con le ragazze: non osavo mai chiedere un appuntamento, e tantomeno mi sarei azzardato a dare un bacio. Mi sentivo insicuro, avevo paura di essere rifiutato. E siccome ero e sono molto orgoglioso, un rifiuto non potevo proprio mandarlo giù!». durato molto questo disagio? «Fino a 20 anni, ho cercato di vincerlo facendo il simpatico. Però la timidezza è una compagna di vita che resta appollaiata dentro di te anche se cerchi di nasconderla dietro gag e battute. I ragazzi della mia età erano più coraggiosi e intraprendenti. A mio sfavore, però, giocava un fatto concreto: frequentavo ragazzi più belli di me! E come ha vinto la sua timidezza? «Quando sono giunti successo e notorietà, quando la gente ha cominciato a riconoscermi e salutarmi per strada. Da allora ho acquistato fiducia in me stesso, ho cominciato a sentirmi più importante ». Che cosa rimane oggi del ragazzino timido di allora? «Ho conservato, della timidezza, la sensibilità e un filo di educazione. Tanta gente è sfacciata, si comporta con gli altri con arroganza, come se tutto le fosse dovuto. La timidezza di una volta mi ha di certo aiutato a diventare un uomo rispettoso e moderato».