Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  novembre 22 Martedì calendario

L’ippopotamo (Hippopotamus amphibius) abita i fiumi di gran parte dell’Africa a sud del Sahara. Decisamente più adatto a stare in acqua che sulla terraferma, si aggira sulla sponda quasi trascinando la pancia sul terreno, soverchiato dalle sue 4 tonnellate di peso

L’ippopotamo (Hippopotamus amphibius) abita i fiumi di gran parte dell’Africa a sud del Sahara. Decisamente più adatto a stare in acqua che sulla terraferma, si aggira sulla sponda quasi trascinando la pancia sul terreno, soverchiato dalle sue 4 tonnellate di peso. Alto circa un metro e mezzo, si regge su zampe non più lunghe di 60 centimetri e può arrivare a 4 metri di lunghezza. La sola pelle, foderata di uno spesso strato di grasso, pesa quasi mezza tonnellata. I canini inferiori, lunghi fino a 60 centimetri, pesano anche 3 chili. Nell’acqua questi colossi nuotano agevolmente, per lo più lasciando emergere soltanto la punta del muso: poiché narici, occhi e orecchie si trovano al sommo della testa, possono respirare e sorvegliare tutt’intorno restando sommersi con il resto del corpo. Valvole muscolari chiudono le narici e il grosso labbro superiore sigilla completamente la bocca, cosicché l’animale può rimanere sott’acqua anche cinque minuti, nuotando o camminando sul fondo. Pochi peli sono disseminati sulla pelle e un ciuffo di setole rigide come fili di ferro sta all’apice della coda. Di giorno si riposa nei pressi o dentro l’acqua, di notte si muove anche per decine di chilometri alla ricerca del cibo: dai 40 ai 60 chili d’erba, che strappa con le labbra. I maschi fanno una cosa curiosa: ammonticchiano gli escrementi formando coni e prismi alti un metro e larghi due. Le femmine, da parte loro, si lasciano sedurre dagli esemplari più abili a lanciare i propri escrementi mentre roteano la coda. L’accoppiamento non è stagionale ma vi sono picchi in febbraio e agosto. Dopo una gravidanza di 8 mesi nasce un unico cucciolo che la madre, molto presente e affettuosa, allatta sott’acqua. Gli ippopotami vivono in media tra i 40 e i 50 anni.