MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2004, 21 novembre 2005
Woody Allen ha il terrore dei tunnel, Verdone soffre di dissenteria, Pavarotti non esce di casa per paura del freddo Colerino Quand’era bambino, Carlo Verdone (foto sotto) andò in gita cotto di una compagna, ma sul più bello si beccò il mal di pancia
Woody Allen ha il terrore dei tunnel, Verdone soffre di dissenteria, Pavarotti non esce di casa per paura del freddo Colerino Quand’era bambino, Carlo Verdone (foto sotto) andò in gita cotto di una compagna, ma sul più bello si beccò il mal di pancia. Più grande, abbordò un’inglesina: lo colse un’incordatura ai testicoli. Nel ’70, in viaggio culturale in Iran col papà, si prese il colerino, facendo alzare due volte Farah Diba per andare al bagno. Sul set di Sergio Leone più volte fu colto da dissenteria. Ancora oggi, prima di andare in scena, ha un attacco di colite. Tunnel Woody Allen (foto sopra) è pieno di fobie, non passa mai sotto i tunnel, ha paura di volare, controlla tutto quel che mangia. Dice di sé: «In realtà non sono ipocondriaco, il mio è allarmismo». Veleni Il matematico Kurt Gödel era ossessionato dall’idea che qualcuno lo volesse avvelenare e superava le sue fobie solo grazie alla ballerina Adele Porkert. Di 6 anni più vecchia, divorziata, lei assaggiava il cibo dal suo piatto. I due si sposarono nel 1938. Quando Adele fu colpita da un ictus e rimase in ospedale per 6 mesi, Gödel digiunò fino a morire. Dentista Nicoletta Mantovani fa sapere che il marito Luciano Pavarotti (foto a sinistra) è un vero ipocondriaco: «Quando siamo a New York va dal dentista e riceve una visita del medico tutti i giorni». In generale, «non esce mai di casa per non rischiare di rovinare la voce e ha paura del freddo». Mortalità «Mi vengono terribili attacchi di panico o di terrore dell’età, del tempo che passa. Da bambino ero ossessionato dal tempo. Avevo una forte, prematura consapevolezza della mia mortalità. Sentivo che la vita mi scivolava fra le dita» (Hugh Grant, foto a sinistra). Disperazione «Ricordo d’essere andato un giorno in biblioteca per documentarmi sulla cura di non so quale lieve malanno di cui soffrivo. Presi un trattato di medicina e lessi tutto ciò che mi riguardava. Poi, senza riflettere, voltai le pagine e cominciai a scorrere distrattamente la descrizione di altre malattie. Non so più quale fosse il primo malanno sul quale mi soffermai, ma prima di essere arrivato a metà dell’elenco dei sintomi, ero convinto d’essere affetto da quella malattia. Rimasi paralizzato dal terrore; poi, con l’indifferenza della disperazione, cominciai a voltare pagina. Giunsi alla voce ”tifo”, lessi i sintomi, constatai che avevo il tifo e che dovevo averlo da mesi senza saperlo. Che altro potevo avere? Passai al ballo di San Vito e scoprii, come prevedevo, d’avere anche quello» (Jerome K. Jerome, foto a sinistra). Ricci Crudi «Sono un ipocondriaco. Sto attento pure quando mangio... solo ai ricci crudi non rinuncio» (Dario Vergassola, foto a destra).