MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2004, 21 novembre 2005
Questo è il più antico tappeto conosciuto Nel 1929, una missione etnografica russa capeggiata da Serghei Ivanovich Rudenko cominciò gli scavi di cinque kurgan (tumuli) del V secolo avanti Cristo scoperti nella vallata di Pazyryk, lungo i monti Altai, a poche decine di chilometri dal confine con la Mongolia esteriore
Questo è il più antico tappeto conosciuto Nel 1929, una missione etnografica russa capeggiata da Serghei Ivanovich Rudenko cominciò gli scavi di cinque kurgan (tumuli) del V secolo avanti Cristo scoperti nella vallata di Pazyryk, lungo i monti Altai, a poche decine di chilometri dal confine con la Mongolia esteriore. Venti anni dopo, durante gli scavi del quinto tumulo dov’era sepolto un capo sciita, venne fuori un magnifico tappeto in lana annodato a mano e in condizioni quasi perfette: una spessa lastra di ghiaccio lo aveva protetto per venticinque secoli. La tomba venne probabilmente saccheggiata poco dopo la tumulazione, il tappeto scampò alla razzia solo perché si trovava in una sala secondaria coi resti di alcuni cavalli, sepolti assieme al padrone. Il tappeto, il più antico conosciuto, è di origine incerta: alcuni studiosi (tra i quali Rudenko) sono convinti che lo annodarono i persiani, altri lo giudicano opera di nomadi sciiti. Ma la sua scoperta, a detta di tutti, testimonia un fatto eccezionale: prima del periodo aulico del XVI secolo il tappeto ebbe, in epoca assai più remota, un momento di fulgore in cui raggiunse valori altissimi di decorazione e tecnica. La realizzazione del Pazyryk, che misura quattro metri quadrati, non ha nulla da invidiare ai migliori manufatti contemporanei: circa quattromila nodi per decimetro quadrato. Gli esperti sono affascinati soprattutto dalle decorazioni di due cornici: quella più interna è formata da un allineamento di alci, quella più esterna da una processione di cavalli e cavalieri che forse rappresentano la processione funebre in onore del capo sciita. Ci sono anche altre teorie: proprio perché è più decorato nelle fasce esterne, alcuni ritengono che fosse un coprisella. La presenza di quattro dischetti ha fatto supporre ad altri che il tappeto servisse per un antico passatempo forse simile al nostro gioco dell’oca. Molti etnologi hanno invece dedotto dalla sua raffinata lavorazione l’ipotesi di una primordiale istanza artistica che spiegherebbe l’origine del tessuto annodato. Probabilmente, però, i primi tappeti furono creati per difendersi dal freddo e solo in un secondo momento divennero oggetti d’arte.