MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2004, 21 novembre 2005
Con quegli intrecci ci faccio un vaso Le popolazioni del Turkestan occidentale, sopravvivendo grazie a pastorizia e tessitura, da sempre utilizzano l’arte di annodare non solo per realizzar tappeti ma anche per fabbricare tanti altri oggetti d’uso quotidiano
Con quegli intrecci ci faccio un vaso Le popolazioni del Turkestan occidentale, sopravvivendo grazie a pastorizia e tessitura, da sempre utilizzano l’arte di annodare non solo per realizzar tappeti ma anche per fabbricare tanti altri oggetti d’uso quotidiano. Oltre alle yurte (le dimore smontabili) c’era la chemche torba, sacca lunga e stretta dove le donne riponevano le stoviglie; i kapchuk, cuscini per arredare l’interno delle yurte; i kapunuk, a forma di U, appesi durante le feste agli ingressi delle dimore; l’asmalik, di forma pentagonale, decorato in basso con lunghe frange, sistemato sui fianchi dei cammelli in occasione dei matrimoni; la chuval, ampia sacca decorata dove la sposa era solita custodire la dote. In questo contesto il tappeto, seppur giudicato un manufatto a cui affidare la tradizione culturale e artistica della propria tribù, restava un oggetto utile alla vita di tutti i giorni. I tessuti erano quindi sottoposti a forte usura e gli esemplari più antichi giunti fino a noi risalgono solo al XVIII e al XIX secolo. Ancora oggi i tappeti del Turkestan occidentale sono diversi per forma a seconda della tribù che li realizza: ottagonali, romboidali, esagonali e così via. I manufatti di questa zona sono caratterizzati dalla prevalenza del rosso, del marrone e del blu e dalla ripetizione del motivo nominato gul (in persiano «fiore»). Gli elementi decorativi geometrici, nati dalla stilizzazione di piante e animali, in origine avevano un significato simbolico che oggi non siamo più in grado di comprendere. La lana è la materia base per la loro tessitura. Nel Turkestan e in Persia vive un curioso tipo di pecora dalla coda adiposa. Quando i pascoli sono abbondanti l’animale concentra tutto il grasso nella coda formando una specie di fiocco e raggiungendo talvolta il peso di venti chili. Questa pecora è dotata di una lana finissima e molto resistente. Nel territorio del Kirman, in Persia, capre bianchissime danno poi una lana lucida e molto resistente. Nell’Anatolia, in Turchia, esiste un tipo di pecora che sin dall’antichità aveva fama per la finezza delle sue lane. I tappeti dell’Asia centrale contengono molta lana di capra: generalmente i tappeti fatti dai nomadi hanno anche la trama e l’ordito di lana e perciò anche la frangia. Per alcuni tappeti di particolare finezza si usa lana di agnello che rende assai morbida la superficie. Anche la lana di cammello viene adoperata da sola o mescolata con lana di pecora, talvolta nelle tinte naturali.