MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2004, 21 novembre 2005
Il tappeto volante, invenzione occidentale? Da dove viene questa idea del tappeto volante, cioè di un pezzo di lana che si libra nei cieli? Non si sa, anche se nella Bibbia un certo punto delle profezie di Zaccaria può essere interpretato come un cenno al tappeto volante
Il tappeto volante, invenzione occidentale? Da dove viene questa idea del tappeto volante, cioè di un pezzo di lana che si libra nei cieli? Non si sa, anche se nella Bibbia un certo punto delle profezie di Zaccaria può essere interpretato come un cenno al tappeto volante. In Occidente questo mito fu diffuso da Galland, con la sua traduzione delle Mille e una notte (1888): il tappeto volante appare nel racconto ”Aladino e la lampada magica”. Però Aladino non compare nell’originale delle Mille e una notte e si potrebbe perciò dedurre che il tappeto volante è una fantasia dell’Occidente applicata all’Oriente, una specie di graziosa ”cineseria”. L’idea però era di Galland (e dunque sarebbe lui l’inventore di questo mito)? Non si può dire con certezza neanche questo: il letterato francese aveva sentito la storia di ”Aladino e la lampada magica” da un siriano di fede cristiana, il cui nome ci è stato tramandato: Youhenna Diab. D’altra parte la storia raccontata da Youhenna a Galland si svolge in Cina e se già Youhenna aveva parlato a Galland di un tappeto volante, potremmo arguire che questa figura mitica è un prestito del Medio Oriente alla Cina, cioè un modo arabo di vedere i cinesi, di cui si impossessarono subito i francesi e dietro di loro gli altri occidentali. Letterariamente, la funzione del tappeto volante è quella tipica del ”deus ex machina”, artificio già adottato dal teatro greco e consistente in qualche macchina volante, di norma con a bordo un dio, che scendendo all’improvviso tra gli spettatori (che restavano a bocca aperta) risolveva d’incanto situazioni della trama altrimenti impossibili da sciogliere.