21 novembre 2005
Bocchio Roberto, di anni 28, appostatosi fin dall’alba dietro la finestra col cugino Amich Luigi per scoprire chi gli bucasse ogni mattina le gomme della Palio, vide arrivare Erardi Carlo, di anni 27, il quale s’accovacciò vicino all’auto e prese ad armeggiare attorno ai copertoni
Bocchio Roberto, di anni 28, appostatosi fin dall’alba dietro la finestra col cugino Amich Luigi per scoprire chi gli bucasse ogni mattina le gomme della Palio, vide arrivare Erardi Carlo, di anni 27, il quale s’accovacciò vicino all’auto e prese ad armeggiare attorno ai copertoni. Usciti per protestare, ma impugnando uno una sbarra di ferro e l’altro un metro di legno rigido, di quelli che s’adoperano per misurare la seta delle cravatte, trovarono che sul posto era arrivato anche il padre di Erardi, Raffaele, di anni 62, e tra i quattro, dopo pochi insulti, s’accese subito una rissa nel corso della quale il giovane Erardi infilò quattro o cinque volte nella pancia di Bocchio il punteruolo che s’era portato dietro per squarciare le gomme. Bocchio morì poi al Pronto soccorso. Erardi il giovane viene definito ”bulletto” e si suppone che fosse irritato perché in passato gli era stata graffiata la macchina oppure perché non trovava parcheggio nella strada di casa sua che era la stessa dove il Bocchio abitava e svolgeva la sua attività di fabbricante di cravatte. Il Bocchio si sarebbe sposato a Natale. La sua mancata moglie aspetta un bambino. In via Turati, San Giorgio a Cremano (Napoli). Alba di venerdì 19.