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 2005  dicembre 26 Lunedì calendario

Fino a 50 o anche 58 volte in tre o quattro ore: è questo il nuovo record stabilito in campo amoroso da un esponente del regno animale

Fino a 50 o anche 58 volte in tre o quattro ore: è questo il nuovo record stabilito in campo amoroso da un esponente del regno animale. Ma una simile performance non è raggiunta dal possente leone, che pure s’accoppia fino a 30 volte al giorno, e neppure dai nostri cugini scimpanzé, che mantengono l’eccezionale media di 60 volte al dì. Il fortunato detentore del titolo è invece il maschio di Ornebius aperta, piccolo grillo australiano, come è stato dimostrato dallo studio guidato dal professor D.T. Gwynne dell’Università di Toronto, in Canada. Secondo i ricercatori queste ammirevoli prestazioni sessuali non si sono evolute per caso ma sono invece la risposta al particolare comportamento che le femmine adottano nell’intimità. Nei grilli infatti, come in molti altri insetti, durante l’accoppiamento il maschio trasferisce nell’addome della partner una teca gelatinosa contenente i suoi spermatozoi, la «spermatofora». Questa teca ricca di proteine è tanto nutriente che spesso le femmine ne approfittano e se la mangiano. Per evitare che i loro preziosi spermatozoi vadano distrutti, prima di compiere il loro dovere i maschi delle altre specie di grilli si sono allora inventati una serie di diversivi. Alcuni distraggono la compagna con esibizioni visive o sonore, altri le impediscono fisicamente di estrarre la teca, altri invece, i più galanti, le portano del cibo in dono e le consegnano la spermatofora solo dopo averla saziata. Il grillo australiano non possiede invece nessun meccanismo del genere e quindi la sua partner pochi secondi dopo l’accoppiamento estrae la teca e se la mangia. Il professor Gwynne ha scoperto che i maschi di Ornebius, proprio per limitare le perdite, mettono nelle loro spermatofore pochissimi spermatozoi, giusto quei pochi che riescono a penetrare nella femmina nel brevissimo lasso di tempo (solo 3 secondi, come cronometrato dai ricercatori) prima che lei rimuova la teca. Ma per riuscire a diventare padre di un numero rilevante di figli il maschio deve riuscire a trasferire più spermatozoi possibile e se a ogni accoppiamento ne consegna solo pochi ecco che diventa necessario accoppiarsi con questa straordinaria frequenza. In pratica mentre gli altri grilli seguono la strategia del «tanto in una volta sola», l’Ornebius adotta la tattica del «poco ma spesso». Come biasimarlo?