MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2004, 21 novembre 2005
C’è chi il grillo se lo mangia per cena A parte allietare le serate estive, non sembra che i grilli abbiano per noi una grande utilità
C’è chi il grillo se lo mangia per cena
A parte allietare le serate estive, non sembra che i grilli abbiano per noi una grande utilità. Eppure numerosi siti Internet offrono grilli vivi, allevati appositamente, in confezioni che ne possono contenere da 20 fino a 1.000, al costo di circa 50 centesimi l’uno. Ma perché acquistare grilli? Semplice: per darli in pasto a ragni (come quello nella foto) tarantole, scorpioni, camaleonti, gechi e rospi. Così anche questi cuccioli un po’ particolari, sebbene rinchiusi nei terrari, possono provare il brivido della caccia al grillo vivo. Questi insetti sono infatti in natura preda di molti animali, tra cui rettili, anfibi e anche alcuni invertebrati, quali le mantidi. La moda di allevare animali predatori di insetti ha fatto nascere quindi questo mercato che offre invertebrati per tutti i gusti. I grilli vengono addirittura nutriti in funzione dell’animale di cui diventeranno il pasto. Per esempio, il grillo-boccone destinato a un rettile sarà stato nutrito con cibi ricchi di proteine, vitamina C e calcio, sostanze fondamentali per il suo predatore.