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 2005  novembre 19 Sabato calendario

Alfano Michelangelo

• Bagheria (Palermo) 1939, Messina 18 novembre 2005 (assassinato). Imprenditore. «[...] vicino a Cosa Nostra [...] Il corpo era in un campo alla periferia della città. Il custode dell’impianto dei Padri Rogazionisti ha dato l’allarme. [...] un foro alla tempia destra, provocato da una pistola calibro 6,35. In tasca aveva due lettere per i familiari, in cui chiedeva scusa per il gesto, spiegato con la paura di tornare in carcere. ”Non voglio tornare in carcere” ha lasciato scritto in un biglietto l’ex presidente del Messina calcio. [...] Originario di Bagheria, il ”feudo” di Bernardo Provenzano, era accusato di avere un ruolo di ”cerniera” tra le cosche mafiose palermitane e quelle messinesi. A confermare lo stato di depressione [...] sono stati i suoi familiari ma anche i vicini di casa, per i quali ”negli ultimi tempi appariva molto giù di morale”. Alfano temeva di essere ricondotto in prigione: la Cassazione aveva infatti annullato un provvedimento del Tribunale del riesame che dichiarava non eseguibile un ordine di custodia nei suoi confronti nell’ambito di un’operazione di sequestro beni. E in carcere, lui che aveva conosciuto i rigori del 41 bis, non voleva più tornare. [...] venne denunciato [...] dall’avvocato messinese Ugo Colonna ai pm di Catania: l’accusa era di avere sborsato ingenti somme di denaro a pentiti per accusare magistrati. Uno dei pentiti sollecitati da Alfano era Luigi Sparacio. Altri collaboratori come Mutolo, Contorno, Vitale e Marchese ricevettero grosse somme affinché ritrattassero per favorire Alfano. L’imprenditore venne arrestato il 19 marzo del 2000 nell’ambito dell’inchiesta Toga Nostra. Con lui finirono in manette, tra gli altri, l’allora pm nazionale Antimafia, Giovanni Lembo, e il capo dei Gip di Messina, Marcello Mondello. Il processo è tutt’ora in corso. Tra i frammenti di mistero, che con la morte di Alfano rischiano di non trovare soluzione, c’è anche la vicenda dell’omicidio del banchiere Roberto Calvi. Era infatti intestata ad Alfano la Ferrari usata per l’eliminazione dell’importante esponente del Banco Ambrosiano» (R. Gu., ”Corriere della Sera” 19/11/2005).