MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 18 novembre 2005
Asimov al cinema con colpo di scena finale
Asimov al cinema con colpo di scena finale................. Le tre Leggi della Robotica scriite da Isaac Asimov recitano: 1. Un robot non può far del male a un essere umano, né permettere – non intervenendo – che qualcosa o qualcuno facciano del male a un essere umano. 2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini impartiti da un essere umano, a meno che essi non entrino in conflitto con la Prima Legge. 3. Un robot deve sempre salvaguardare la propria esistenza, a meno che così facendo non debba infrangere la Prima o la Seconda Legge. L’idea di mettere una sicura ai robot malvagi della fantascienza venne allo scienzato e scrittore Isaac Asimov (1920-1992), osservando che anche gli elettrodomestici più comuni possiedono dispositivi di sicurezza. Il suo primo racconto robotico risale al 1939, ma la raccolta che gli conferirà fama universale è del 1950: Io, Robot (Mondadori, 15 euro). E da questo si è preso spunto per l’omonimo film di Alex Proyas (già regista di Dark City e Il Corvo), però, del celebre libro mantiene soltanto il titolo, l’ambientazione futurista, qualche personaggio e le immancabili tre Leggi. «In sostanza», afferma Proyas, «abbiamo fatto esattamente ciò che Asimov fa in molti suoi racconti: le Leggi sono impiantate nei robot, e non possono essere infrante. Eppure, a quanto pare, le macchine sembrano aver trovato un modo per aggirarle». Un robot di nome Sonny, infatti, sembra essere l’unico possibile sospetto per l’omicidio di un uomo. Impossibile, affermano i robotici. Ma l’investigatore Del Spooner (Will Smith) non si fida della tecnologia e vuole scavare più a fondo... Il film, nelle sale italiane dal 29 ottobre, è costato 105 milioni di dollari e negli Usa ha battuto ogni record d’incasso.