MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 18 novembre 2005
Esseri dai poteri straordinari oppure presenze nefaste. Nel corso della storia dell’uomo i gemelli si sono visti assegnare ruoli molto diversi
Esseri dai poteri straordinari oppure presenze nefaste. Nel corso della storia dell’uomo i gemelli si sono visti assegnare ruoli molto diversi. Ruoli dai quali spesso dipendeva la loro sorte e la loro sopravvivenza. Ad esempio, nella tribù dei Baganda in Uganda (nella foto, Ronald Muwenda Mutebi II re dei Baganda viene portato in trionfo dal suo popolo), i genitori dei gemelli venivano considerati addirittura capaci di influenzare la crescita dei banani. Per i Tsismshian dell’America settentrionale, invece, i fratelli identici avevano poteri sugli eventi atmosferici: erano in grado di favorire la pesca di salmoni, pesci candela e altri tipi di animali acquatici, potevano ridare vigore agli anziani e conferire l’immortalità a chi andava in battaglia. Tutt’altra credenza avevano i Tlinghit dell’Alaska: in questa tribù le nascite gemellari erano considerate un evento nefasto a punto che il padre dei piccoli aveva quasi l’obbligo di ripudiare la compagna e doveva uccidere i bambini appena nati. Il popolo dei Chagga nell’Africa orientale poi pensava che, se i gemelli fossero rimasti in vita, uno di loro avrebbe sicuramente finito per uccidere i genitori. Una visione orribile di morte e sfortuna, insomma, condivisa anche dagli Yoruba dell’Africa occidentale e dai Nuer del Sudan. Ma anche gli indiani Puget Sound delle coste del Pacifico, non erano da meno: avevano l’usanza di cacciare dai villaggi i genitori dei gemelli, permettendone il ritorno soltanto alla morte di almeno uno dei figli.