MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 18 novembre 2005
I più noti sono di certo i gemelli nati dalla vergine vestale Rea Silvia e dal dio Marte, Romolo e Remo, il primo fondatore della città di Roma
I più noti sono di certo i gemelli nati dalla vergine vestale Rea Silvia e dal dio Marte, Romolo e Remo, il primo fondatore della città di Roma. Si racconta che entrambi siano stati allattati da una lupa, anche se già Plutarco osservava che i latini usavano chiamare lupae sia le femmine dei lupi che le prostitute (e aggiunge: «Dicono che la moglie di Faustolo che allevò i bambini fosse una di queste e che si chiamasse Acca Larenzia»). Dall’amore tra Zeus, padre degli dèi, e Latona nacquero invece altri due gemelli: Apollo e Artemide (foto a destra). Pare che per sfuggire alla gelosia di Era, moglie di Zeus, Latona si rifugiò su uno scoglio, dove partorì: la nascita dei due bambini fu talmente prodigiosa che lo scoglio si trasformò poi nell’isola di Delo. Secondo la leggenda, una volta cresciuto Apollo creò il leone per spaventare la sorella, la quale, a sua volta, ne fece una miniatura creando il gatto. Assieme ad Antiope Zeus concepì ancora Anfione e Zeto, gemelli che secono il mito innalzarono le potenti mura di Tebe. Altri due fratelli mitologici, Castore e Polluce, da Zeus vennero invece trasformati nella costellazione dei Gemelli. Poseidone, dio dei mare, avendo compassione, donò loro dei cavalli bianchi e il potere di salvare i naufraghi. E così i due presero ad essere venerati come Dèi protettori dei navigatori e dei guerrieri. Nei testi sacri si trovano gemelli come i Santi Cosma e Damiano. Si racconta che durante la persecuzione di Diocleziano, i due vennero torturati e decapitati. Allora un cammello parlò, per vietare che i loro corpi venissero sepolti separatamente. Infine Esaù e Giacobbe, nipoti di Abramo (a sinistra). Uno afferrò per il calcagno dell’altro per invertire l’ordine di nascita e usurpargli i diritti della primogenitura [G.C.]