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 2005  novembre 18 Venerdì calendario

Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. Perché è bene che, di tanto in tanto, si brucino le dita»

Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. Perché è bene che, di tanto in tanto, si brucino le dita». Così diceva Gandhi nei primi decenni del Novecento, a proposito del rapporto genitori-figli. Oggi, a quasi un secolo di distanza, quale comportamento è giudicato adatto a educare la prole? Meglio la madre chioccia sempre presente o quella che, di tanto in tanto, è capace di farsi da parte? Meglio il padre autoritario in grado di mollare uno schiaffo al momento giusto o quello giocherellone sempre pronto a perdonare? Di teorie ce ne sono tante, ma la realtà è una sola: non esistono scuole per imparare a fare il padre o la madre. Così come non esistono scuole dove si insegna a esser figli. Perciò si procede per tentativi, da entrambe le parti. E qualche volta, da entrambe le parti, si sbaglia. Ma quelli additati come colpevoli sono, almeno al giorno d’oggi, soprattutto i genitori. Giusto? Sbagliato? E, se colpevoli sono, di cosa li accusano i figli? Abbiamo chiesto questo e tanto altro ancora a sei personaggi illustri: Dario Fo, Isabella Santacroce, Lidia Ravera, Melania G. Mazzucco, Tiziano Scarpa, Patrizia Carrano. Uomini e donne di diverse età perché il rapporto genitori-figli si modifica, naturalmente, anche col succedersi delle generazioni. Di ogni tema affrontato coi sei personaggi discute anche uno psicologo, ma la parola spetta pure ai figli: ragazzi qualunque che raccontano storie e incomprensioni di tutti i giorni. Per cercare di comprendere, affrontantandolo da diversi punti di vista, un rapporto davvero complesso.