MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 18 novembre 2005
Fo: «Ho imparato da loro a essere generoso: tutti e due parteciparono alla Resistenza, papà organizzava la fuga in Svizzera dei ricercati ebrei e dei prigionieri inglesi, mamma curava i partigiani e i gappisti feriti»
Fo: «Ho imparato da loro a essere generoso: tutti e due parteciparono alla Resistenza, papà organizzava la fuga in Svizzera dei ricercati ebrei e dei prigionieri inglesi, mamma curava i partigiani e i gappisti feriti». Santacroce: «Tutto. Loro sono in me e io sono in loro». Ravera: «Certe fatuità, certe presunzioni, certe piccole vigliaccherie. Però anche il senso etico del lavoro, molto torinese. La consapevolezza che ci si deve guadagnare ogni privilegio». Scarpa: «Mi hanno lasciato dentro un senso della giustizia e nello stesso tempo un senso d’inadeguatezza, di timore. Loro hanno visto il Novecento più tragico, sono nati durante il fascismo, hanno avuto un’educazione ferrea, sono passati attraverso la guerra e la povertà. E poi hanno dovuto subire l’irriverenza delle generazioni successive, il Sessantotto, il Settantasette. Ecco, hanno subìto la storia e hanno patito d’irrilevanza nei confronti della storia. E questa sofferenza si esprime in una sorta di ossequio, di obbedienza ai potenti. Certo hanno un forte senso del bene e del male e non rinunciano a fare battaglie contro le ingiustizie. Ma non parteciperebbero mai a una rivoluzione. Se ci fosse il re, sarebbero monarchici. C’è il presidente e sono repubblicani». Lo psicologo «Con tanti figli che restano a casa fino a 34 anni» commenta Adele Menniti, dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, «ci sono molti più casi, rispetto a una volta, in cui un figlio è simile al genitore. Per capire quanto siamo influenzati da quello che ci succede nei primi anni di vita, basta pensare che se un papà cambia il pannolino a una bambina mentre ascolta la musica o sta cantando, a quella bimba, una volta divenuta grande, piacerà probabilmente fare l’amore ascoltando delle canzoni. Attenzione, quindi, da genitori, ai messaggi che inviamo ai nostri piccoli».