MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 17 novembre 2005
Si chiama Jack, è un tedesco di appena due anni e ha le orecchie più lunghe del mondo: ben 33,2 centimetri
Si chiama Jack, è un tedesco di appena due anni e ha le orecchie più lunghe del mondo: ben 33,2 centimetri. E per questo è anche entrato nel Guinness dei Primati. Il cane della foto (sì, perché stiamo parlando di un cane) può perciò fregiarsi del titolo di basset hound con le orecchie più lunghe che a oggi abbia mai calpestato la Terra. Jack vive a Fulda, vicino Francoforte, da quando aveva otto settimane. I suoi padroni, Carsten e Claudia Baus, assicurano: «Fin da piccolo Jack aveva le orecchie un po’ più lunghe del normale, tanto che, cresciuto, ci inciampava. Allora abbiamo deciso di misurargliele e abbiamo scoperto che tanto normale non era». Ma come devono essere, veramente, le orecchie di questa razza? Lo abbiamo chiesto a Francesco Trentarossi, l’allevatore di basset hound più famoso d’Italia (da visitare il sito www.bas sethound.it), grande amante di cani come Jack: «Secondo lo standard, le orecchie di un basset devono superare almeno il tartufo, cioè il naso. E la cosa ha un senso. Il basset è un cane da seguita, cioè un segugio che, muso a terra, va alla ricerca della preda. L’orecchio caduco, ben accartocciato e flessibile, quindi, gli serve a convogliare l’odore selvatico, per non esser distratto da altri odori. Insomma deve essere sufficientemente lungo ma non deve diventare un handicap». Già, perché Jack sulle sue orecchie a volte ci inciampa. « un po’ come il seno di una donna: va bene una quarta, ma poi comincia a diventare ingombrante. Voglio dire che non bisogna esasperare i caratteri della razza, magari facendo accoppiare esemplari ad hoc. I basset sono animali dolcissimi, molto intelligenti, affettuosi e fedeli, senza alcuna tara genetica. Solo l’uomo può rovinare una razza con incroci stupidi che riescono giusto a creare fenomeni da baraccone». Il rischio è proprio questo: che Jack diventi una star (pare che nel suo paesino già lo sia) inseguita dai fotografi. «La scelta di avere un cane» avverte Trentarossi «deve essere responsabile: ci terrà compagnia per buona parte della nostra vita e noi dovremo tener compagnia a lui, anche quando diventerà vecchio». Che possiamo dire? Buona fortuna, Jack!