MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 17 novembre 2005
«Alain Delon», l’orzo mutante più bello di tutti La sezione di Fiorenzuola d’Arda dell’Istituto sperimentale per la cerealicoltura è specializzata nello studio dell’orzo e conserva una collezione unica: mille varietà coltivate antiche e moderne, orzi selvatici, 170 mutanti semplici e 100 doppi (ottenuti dall’incrocio di mutanti semplici, quindi caratterizzati da 2 modificazioni)
«Alain Delon», l’orzo mutante più bello di tutti La sezione di Fiorenzuola d’Arda dell’Istituto sperimentale per la cerealicoltura è specializzata nello studio dell’orzo e conserva una collezione unica: mille varietà coltivate antiche e moderne, orzi selvatici, 170 mutanti semplici e 100 doppi (ottenuti dall’incrocio di mutanti semplici, quindi caratterizzati da 2 modificazioni). C’è Gigas con foglie e chicchi larghi il doppio del normale e Alain Delon, battezzato così perché «è il mutante più bello». E il più delicato, visto che è alto 15 centimetri e una pianta infestante lo farebbe sparire. Da quando il Centro ha cominciato a studiare l’orzo la superficie coltivata è aumentata di oltre 150.000 ettari a livello nazionale. All’inizio gli agricoltori erano prevenuti: l’orzo è meno remunerativo del frumento. Ma con le moderne varietà ottenute oggi l’orzo è competitivo come produzione e richiede meno interventi tecnici. diventato insomma lo Schumacher dei cereali: come il pilota della Ferrari è capace di dare il meglio di sé su qualsiasi pista, così l’orzo si adatta ai diversi terreni meglio di qualunque altro cereale.