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 2005  novembre 17 Giovedì calendario

Lanzi Lorenzo

• Cesena 26 ottobre 1981. Motociclista. Inizia a correre a 6 anni nel minicross, finendo 2” nel tricolore. Quindi passa alla pista: nel ’98 vince il tricolore SP 125, nel ’99 e 2000 corre l’Europeo con Aprilia. Nel 2001 corre con l’Aprilia il Mondiale 250: è 20° con 23 punti. Quindi per ragioni contrattuali resta fermo un anno. Nel 2003 rientra nell’Europeo Superstock 1000: è 2°. L’anno dopo con la Ducati finisce 5° nel Mondiale Supersport. Nel 2005, sempre con Ducati, approda in Superbike con il team Caracchi e nel finale di stagione corre 5 gare con il team ufficiale, vincendone 2 e firmando 1 pole • «[...] era uno dei tanti in mezzo al gruppo, gli hanno dato la Ducati giusta ed è diventato campione. [...] Poi, sei giorni dopo aver firmato il contratto, si è visto morire il padre Piercarlo tra le braccia. Erano legatissimi, quasi inseparabili: il genitore aveva fatto il corridore dilettante, Lorenzo aveva raccolto l’eredità a soli 15 anni e adesso stava realizzandone il sogno. Un infarto lo ha stroncato mentre era per i boschi dell’Appennino romagnolo in allenamento, insieme al figlio, con la moto da trial. Lorenzo è diventato uomo [...] l’ingaggio Ducati servirà per mandare avanti la famiglia: la mamma, tre sorelle e un fratello. ”[...] Sono arrivato sulla F06 per sbaglio, se Règis Laconi non si fosse ferito in Olanda non mi avrebbero dato la moto ufficiale e il finale di campionato avrebbe avuto tutta un’altra storia”. Per gran parte della stagione la Ducati aveva stentato, abdicando ben presto quel numero 1 strappato nel 2004 con un po’ di fortuna. In un colpo solo, Lanzi ha riportato la 2V al vertice e Laconi ha perso il posto. ”Ero pronto per il grande salto già a fine 2004, avevo gareggiato nel Mondiale Supersport con la 749R, non era una moto competitiva ed erano mancati risultati strabilianti. Avevo chiuso al quinto posto ma senza mai salire sul podio. A campionato concluso mi fecero debuttare nella serie americana ad Alton, in Virginia. Su una pista sconosciuta andai forte, meglio di Laconi, ma la moto si ruppe rovinandomi la festa. Avrebbero dovuto capire che meritavo, ma forse pensavano di bruciarmi”. Così la Ducati lo aveva mandato a fare esperienza nel team satellite di Caracchi con la moto della stagione precedente: ”Mi dicevano che era quasi identica alla ufficiale ma mi sono accorto che non era così. Ho rischiato di più per piazzarmi quinto con la F04 che per vincere con la nuova”. Che le potenzialità di Lanzi fossero altissime si era capito nel finale di stagione quando, salito sulla moto ufficiale, è stato l’unico a piegare Chris Vermeulen [...] ”Corro con il numero 57 perché è l’anno di nascita di mio padre e a Valencia ho fatto il record al giro 57. stata una coincidenza che però mi ha ovviamente fatto molto piacere. [...]” [...]» (Paolo Gozzi, ”La Gazzetta dello Sport” 17/11/2005).