MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 17 novembre 2005
Le foto digitali della luna di miele alle Maldive irrimediabilmente scomparse, quelle della sospirata laurea del primogenito svanite come neve al sole
Le foto digitali della luna di miele alle Maldive irrimediabilmente scomparse, quelle della sospirata laurea del primogenito svanite come neve al sole. E per sempre. Un incubo? Niente affatto, se per archiviarle avevate usato un Cd. Lo afferma un’allarmante inchiesta della rivista olandese Pc Active, che ha dimostrato come alcuni Cd (nel suo test, 3 su 30) risultino illeggibili entro due anni dalla masterizzazione, come se lo strato inciso dal laser fosse tornato vergine. Le cause? L’esposizione a sole e umidità, i danni alla superficie dovuti a un disinvolto utilizzo da parte dell’utente, ma anche la bassa qualità del supporto, che spesso, negli esemplari dal prezzo più economico, viene costruito con materiali e tecniche di seconda scelta. Insomma, conclude Pc Active, è meglio non considerare eterni i Cd se non si è disposti a seguirne le regole di utilizzo e a spendere qualche euro in più. L’eternità dei Cd (ma una nuova inchiesta sembra non risparmiare nemmeno i Dvd) sarebbe dunque una leggenda e i 100 anni di vita vantati da molti produttori (i più modesti si limitano a 30, ma c’è qualcuno che si spinge anche a 200) poco più che uno slogan pubblicitario. In attesa di conferme o smentite sulla clamorosa notizia, ci sono produttori che propongono come soluzione alternativa al problema dell’archiviazione dati, spinosissimo e decisamente delicato soprattutto a livello professionale, la tecnologia magneto-ottica (MO), già utilizzata con alterno successo dai MiniDisc Sony. Ma come funziona questa particolare tecnologia? I supporti magneto-ottici (esteticamente simili a piccoli Cd) hanno uno strato attivo (dove vengono registrati i dati) protetto tra due spessi strati di policarbonato, che preservano i dati dai graffi e da altri fattori dannosi (polvere, umidità, impronte digitali ecc). Un laser riscalda una piccola parte della superficie del materiale magnetico (sfruttando l’effetto Curie) così da facilitare la scrittura delle informazioni da parte di una testina magnetica. Il laser viene concentrato su una superficie molto ridotta attraverso lenti immerse in un solido che rimpiccioliscono la luce in ingresso. Si arriva a dimensioni del fascio inferiori al micron. La testina magnetica di lettura/scrittura dev’essere vicinissima al supporto e viene detta ”a campo ravvicinato”. Un’ulteriore protezione al disco viene fornita dalla cartuccia di plastica esterna, che impedisce l’accesso accidentale anche al policarbonato protettivo. La confezione piuttosto complessa di queste cartucce finisce per incidere sui costi di produzione rispetto ai Cd-Dvd, ma garantisce senza dubbio una maggiore durata nel tempo e la tanto agognata sicurezza delle informazioni, tanto che i media MO vengono generalmente garantiti per 30-35 anni. Tra le aziende che hanno deciso di puntare sul magneto-ottico c’è la giapponese Fujitsu, che su questa tecnologia ha basato una nutrita serie di drive esterni (praticamente dei piccoli hard disk supplementari da collegare ai computer attraverso la porta Usb), oggi aggiornata con i nuovi modelli DynaMO. Sono apparecchi piccoli e leggeri che, una volta collegati al computer, svolgono egregiamente la funzione di archiviare su dischi di capacità fino a 2,3 GB immagini, file musicali, documenti o il classico back up di fine giornata. Insomma, qualcosa di molto vicino alla soluzione definitiva tanto agognata da istituzioni, banche, assicurazioni, ospedali, fotografi professionali passati al digitale e, naturalmente, dagli utenti privati, per i quali l’archivio riveste spesso un’importanza altrettanto fondamentale. La scrittura sul supporto dei dati avviene con un semplice (e velocissimo) trascinamento dell’icona sulla finestra del drive esterno, dove i dati possono poi essere organizzati con l’abituale sistema a cartelle. Il disco può anche essere protetto con una password. I DynaMO sono compatibili con Windows XP, Windows 2000 Professional, Windows ME e Windows 98 Second Edition, ma anche con i sistemi operativi Macintosh OS 9.0.4, 9.2.2, OS X 10.0.1 e 10.3.2. Grazie al cavo da 80 cm compreso in ogni confezione, sono assicurati i collegamenti esterni con le porte Usb 1.1 e Usb 2.0. Modelli come il 1300LT e il 1300 U2 sono autoalimentati e quindi, per la gioia di chi detesta i cavi, non hanno bisogno di essere collegati in rete né di pile. La confezione contiene anche un Cd-Rom con il manuale in formato Pdf, un comodo supporto per mantenere l’apparecchio in posizione verticale e una minivaligetta in plastica rigida per trasportare comodamente il drive senza rischiare di danneggiarlo.