MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 17 novembre 2005
Fermi, immobili, a rimirare l’occhio rosso del semaforo. Una situazione tra le più banali, capitata migliaia di volte a ogni automobilista e dominata da un paradosso: il motore acceso
Fermi, immobili, a rimirare l’occhio rosso del semaforo. Una situazione tra le più banali, capitata migliaia di volte a ogni automobilista e dominata da un paradosso: il motore acceso. Vinti dall’abitudine non ci soffermiamo mai a pensare quanto sia inutile in quei momenti iniettare preziosa benzina nei cilindri e farli andare su e giù. Si usa il carburante solo per produrre inquinamento, rumore e usurare la meccanica. Per rimediare la Citroën ha lanciato una versione della sua ”piccola” C3 dotata di un congegno, chiamato Stop & Start, capace di spegnere automaticamente il motore a ogni sosta e di riaccenderlo semplicemente sollevando il piede dal pedale del freno. In effetti la possibilità di spegnere il motore quando si è fermi in fila era un’opzione già presente in passato su alcuni modelli, ad esempio sulla vecchia Fiat Regata Citymatic, studiata su misura per i tassisti. Quello montato sulla vettura della casa torinese era però un congegno semplice, che aveva alcuni difetti. Il principale era costituito dalle vibrazioni che filtravano nell’abitacolo a ogni avviamento, che utilizzava il motorino d’avviamento. Nel nuovo modello Citroën ha rivoluzionato alcuni componenti elettromeccanici per raggiungere un comportamento ottimale e il maggior risparmio possibile di carburante. Aprendo il cofano della C3 Stop & Start un esperto nota immediatamente che manca il classico motorino d’avviamento. stato, infatti, sostituito da un motoalternatore collegato al motore con una cinghia: quando il propulsore è acceso produce la corrente che carica la batteria, ma quando serve può invertire la sua funzionalità, e diventare un motore elettrico di grande potenza (2 kW, circa 3 cavalli), utile per accendere immediatamente e senza sforzo il motore a combustione interna. L’alternatore reversibile della C3 infatti fa girare il motore a circa 700 giri al minuto, appena sotto il minimo naturale dei moderni quattro cilindri a benzina, che è di circa 800 giri. Un avviamento di vecchia concezione arriva al massimo alla metà, e ciò significa dover sopportare vibrazioni e iniettare la benzina necessaria a raggiungere il regime normale. Tutta questa tecnologia, abbinata al cambio a controllo elettronico, garantisce sensazioni sorprendenti una volta che ci si siede al volante. Durante la frenata il motore si mette in stand by appena prima dell’arresto completo (velocità inferiore ai 6 km/h). In quell’istante sul quadro strumenti si accende una spia verde ”eco” e la frizione automatica si stacca. Il motore resta in stand by (ossia spento) fino a quando si tiene premuto il pedale del freno. Quando lo si rilascia, il motore riparte istantaneamente, e la spia verde ”eco” si spegne. Quando il pedale dell’acceleratore viene di nuovo sollecitato, la frizione s’innesta progressivamente grazie al cambio robotizzato SensoDrive montato su questa versione della Citroën.