La Repubblica 13/11/2005, pag.31 Umberto Eco, 13 novembre 2005
La forza di una visione. La Repubblica 13/11/2005. Quasi per caso Eric Arthur Blair decise di scegliere, come nom de plume, George Orwell (dopo aver scartato H
La forza di una visione. La Repubblica 13/11/2005. Quasi per caso Eric Arthur Blair decise di scegliere, come nom de plume, George Orwell (dopo aver scartato H. Lewis Allways, Kenneth Miles e P. S. Burton). Quasi per caso decise d´intitolare il suo romanzo Nineteen Eighty-Four. Pare avesse preso in considerazione anche il 1980 e il 1982 e si dice che alla fine la data sia venuta fuori invertendo quella del 1948, in cui egli stese l´ultima versione del romanzo. Orwell stava cercando un futuro abbastanza lontano da potervi collocare una storia che oggi diremmo di fantascienza, o meglio una utopia negativa, ma abbastanza vicino per soddisfare i timori che realmente lo agitavano, e cioè che qualcosa di simile dovesse realmente accadere prima o poi. Ma per quanto casuale sia stata la scelta della data, anche il caso, una volta che ha prodotto un evento, instaura una necessità: giunti al fatidico 1984 non possiamo ormai sottrarci ai fantasmi che questa data evoca. Essi fanno parte del nostro immaginario collettivo. (...) Ora, le eccitazioni celebratorie si sa cosa sono, e le mode non possono sottrarsi al fascino di centenari, nozze d´oro e trigesimi. Ma se tanta follia scorre intorno a questo che non sapremmo definire in termini di alcuna ricorrenza codificabile (compleanno, nascita, scadenza, appuntamento?), questo non avviene per ragioni frivole. Il terribile libro di Orwell ha segnato il nostro tempo, gli ha fornito una immagine ossessiva, la minaccia di un millennio assai prossimo, e dicendo «giorno verrà...» ci ha impegnati tutti nell´attesa di quel giorno, senza lasciarci la distanza psicologica necessaria per chiederci se il 1984 non si fosse verificato già da tempo. Umberto Eco